A Natale regala “Le Recluse” le carte napoletane a tema Covid-19

Se c’è una cosa che il lockdown ci ha insegnato è quello di tirare fuori il meglio anche dalle cose più semplici.
Pur di passare il tempo, nei mesi di marzo ed aprile abbiamo impugnato un matterello, ripreso dalla soffitta quei giochi da tavolo che non si facevano da tempo e riscoperto quei passatempi che, a molti, ricordano le estati al mare con i nonni.
Le carte, per esempio.
Durante la quarantena la partita a briscola dopo pranzo e dopo cena era un’abitudine ormai consolidata tra me e mio padre. Era motivo di eccitazione e di grande competitività. Un gioco alla pari, dove la fortuna e una buona strategia si mescolano portandoci un paio di minuti di gloria.
Forse è questo che ha ispirato Laura Marianera, ideatrice di “Le recluse”: qualche minuto ludico e gioioso per staccare la spina dall’agonia del Covid-19.


La sua creazione parte da un’esperienza personale. Anzi, da quattro esperienze personali.
Inizia tutto una sera d’agosto: una piccola rimpatriata a cena tra quattro amiche d’infanzia. Il destino però gioca un brutto scherzo: tutte e quattro contraggono in covid.
Da lì parte il solito copione, fatto di test e di isolamento. Una quarantena può essere davvero lunga, soprattutto se vissuta in camera, da sola, con il terrore di contagiare i propri famigliari.
Un’esperienza negativa che, con un po’ di fantasia, si può trasformare nella creazione di qualcosa di magico. Ed è da lì che sono nate “Le Recluse”, un mazzo di carte napoletane tutte a tema covid. In queste carte così particolari, i classici semi dominanti vengono rimpiazzati daI simboli che hanno padroneggiato il 2020: tampone, virus, termometro e mascherina. Ad ognuno di questi viene associata una delle quattro amiche, raffigurata nelle tre figure per seme. Ciascuna, con le proprie caratteristiche e la maniera diversa di vivere l’isolamento, porta in alto il seme che la rappresenta.


Lo scopo dell’ideatrice de “Le Recluse”, Laura Marianera, è stato quello di regalare alle sue amiche un ricordo di questo periodo così particolare sotto una luce diversa. Una luce fatta di ironia, tanti colori e di condivisione.
Creando qualcosa di così personale, la Marianera è stata comunque capace di riunire milioni di italiani, che pur avendo vissuto la quarantena in solitudine, hanno condiviso timori ma anche piaceri. 
Il regalo più prezioso però, se l’è fatto Laura stessa. Ha impiegato il suo tempo, lento e paziente verso la “normalità”, a creare un prodotto che non solo è testimone delle mille emozioni e paure del 2020, ma che è anche simbolo di una Italia che non si è arresa, che ha saputo in qualche modo adattarsi alla situazione e smorzare il terrore con una partita a tressette. 

Il mazzo de “Le Recluse”, perfetto per un pensiero di Natale -soprattutto per passare il tempo durante queste feste in zona rossa- ci ricorda come anche da un periodo buio dove tutto sembra in bilico può nascere qualcosa di meraviglioso, usando un po’ di fantasia. 

Azzurra Candelari