Manca poco meno di un mese al Natale, e si sa, chi dice Natale dice magia. Case adornate dall’albero e mille luci, strade illuminate da simpatiche luminarie, camini accesi e cuori colmi d’amore. L’atmosfera natalizia fa innamorare proprio tutti.
Ma avete mai pensato a cosa si nasconde dietro la consegna dei regali? E il duro lavoro di elfi e gnomi?
Ci ha provato Zerocalcare a raccontare la scabrosa verità.
E’ uscito in libreria il 12 Novembre “A Babbo morto”, un volume cartonato di 80 pagine in bianco e in nero e a colori, in due versioni: il fumetto edito da Bao Publishing e l’audiolibro prodotto e distribuito da Storytel con le voci di Zerocalcare, Neri Marcoré e Caterina Guzzanti.
Non penso ce ne sia bisogno, ma per chi non lo conoscesse Zerocalcare è il nome d’arte di Michele Rech. Il suo fumetto d’esordio fu “La profezia dell’armadillo”, pubblicato nel 2011 e da questo è stato addirittura tratto un film presentato alla mostra del cinema di Venezia nel 2018. Una carriera poi tutta in discesa… Nel 2014 pubblica “Dimentica il mio nome”, candidato al Premio Strega e tradotto in ben otto lingue. L’ultimo libro realizzato è “Scheletri” che nella sua prima settimana di pubblicazione è stato il volume più venduto d’Italia.
La storia che narra qui invece è nata per gioco lo scorso anno, quando si è messo a fare delle vignette che raccontavano la chiusura della fabbrica di babbo natale, gli scioperi di gnomi e elfi… ma anche se sembra non è una storia per bambini nè una storia romantica. E’ un fumetto natalizio caratterizzato dal sarcasmo che caratterizza il fumettista romano.
Credit: Zerocalcare fan club
Tutto comincia con la morte di Babbo Natale (non vi preoccupate non è uno spoiler, accade proprio nelle prime pagine). Ma da questo tragico evento toccherà a Figlio Natale e Figlia Natale occuparsi dell’azienda di famiglia, che diventerà un enorme hub di distribuzione di giocattoli e regali. Fin qui nulla di strano, direte, ma… gnomi e elfi si sentono sfruttati e nel mentre muore il folletto Gaetano in circostante ignote.
Due motivi che portano ad un generale malcontento e ad una grande rivolta, e che coinvolge anche la Befana. Come i moderni riders, i dipendenti volatili hanno contratti senza assistenza sanitaria o assicurazione. Così la sua reputazione è andata a rotoli.
Una storia di Natale che non ha proprio nulla dell’atmosfera tipica del periodo. Ma in fondo non potevamo aspettarci certo una classica ed emozionante storia. Non sarebbe il genere di Zerocalcare. Il fumettista stravolge l’immagine che abbiamo di Babbo Natale come il dolce nonnino che porta doni a tutti i bambini, degli elfi che lavorano per creare giocattoli e renderli felici, e delle renne che aspettano tutto l’anno per salire in slitta.
E alla fine della storia spererete che il Natale non esisti!