Intervista a Emilio Munda, autore di “Musica che resta”, il brano de Il Volo per Sanremo

Emilio Munda, compositore e autore, classe ’82parteciperà alla 69° edizione del Festival di Sanremo con “Musica che resta”, il brano scritto per Il Volo.

“Musica che resta” è stata scritta da Emilio Munda insieme a Piero Romitelli e Antonio Carrozza con la collaborazione di Gianna Nannini e segna una tappa importante per la carriera del giovane compositore fermano. Emilio Munda vanta già numerose collaborazioni. Ha già scritto e composto per Umberto Tozzi, Francesco Renga, Gemelli Diversi, Nomadi, Nina Zilli, DearJack, Michele Bravi e Silvia Mezzanotte; è altresì autore di brani per i partecipanti ai talent “The Voice”, “XFactor” ed “Amici”.

Siamo riusciti ad intervistarlo qualche tempo fa ed abbiamo scoperto sogni, ambizioni e progetti futuri. Ecco a voi Emilio Munda!

Sei autore, musicista e compositore. Quale tra queste professioni, strettamente legate tra di loro, preferisci?

Ho sempre privilegiato e amato molto la composizione perché è il modo più spontaneo con cui riesco ad esprimermi al meglio creando nuove melodie, anche se negli ultimi anni il ruolo di produttore artistico mi ha impegnato quasi l’80% del tempo a disposizione.

Qual è la tua formazione musicale?

Sono autodidatta, anzi un fierissimo autodidatta. Questo non vuol dire improvvisare, ma studiare moltissimo, autonomamente e sperimentare in modo personale tutte quelle tecniche e metodologie che forse nessuno ha ancora scritto nei libri, o che pochi insegnanti hanno nelle loro “regole da manuale”.

Com’ è essere un giovane autore in Italia? Che situazione vedi nell’attuale panorama musicale? Cosa ti auguri che possa cambiare?

Essere autore in questo periodo storico musicale vuol dire avere soprattutto le spalle grosse e un carattere capace di affrontare a testa alta le delusioni, buttando giù con la perseveranza le porte sbattute in faccia.

La crisi musicale è un’altra cosa ma aumenta chiaramente le difficoltà dell’autore, poiché una volta arrivati infondo e ottenuto il risultato, si vede comunque poco giro di visibilità o economico delle proprie creazioni. Ho fiducia che a breve si risolvano le problematiche dell’era digitale, poiché la maggior parte degli utenti hanno la possibilità di reperire facilmente musica gratuitamente dal web. Il secondo problema più difficilmente risolvibile è forse la mentalità con cui si pensa alla musica, ovvero la gente non vede l’autore come un lavoratore a servizio degli ascoltatori, per cui spesso “ruba” musica, scaricandola o diffondendola come niente fosse, pensando che sia una cosa normale. Per questo forse un giorno pochi decideranno di continuare questo lavoro e forse ci sarà campo più libero per quelli che vorranno farlo in modo hobbistico e senza pretese, magari imbruttendo maggiormente il panorama discografico

Hai scritto per molti volti noti della musica italiana, ma per chi ti  piacerebbe ancora scrivere?

Il mio sogno sarebbe scrivere per Mina, l’artista secondo me, più importante di tutto il panorama italiano per il suo grande contributo alla storia della musica italiana

Le tue composizioni hanno ottenuto molteplici riconoscimenti nazionali. Quali ricordi con maggior piacere?

La vittoria dei dischi d’oro e platino dei cd con le mie canzoni potrebbe essere le risposta più ovvia, ma voglio mettere al primo posto, senza fare nomi, le collaborazioni con degli artisti umanamente eccezionali. Quelli sono i riconoscimenti che non si dimenticheranno mai per tutta la vita.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Continuo a scrivere come sempre per i vari artisti che la discografia propone, ma curando ultimamente soprattutto la produzione artistica o la pre-produzione di miei o altri inediti che mi vengono affidati.

Andrea Calabrò