Nel Golfo di Orosei, in Sardegna, troviamo Cala Biriola. Un paradiso su un mare di un azzurro cristallino da togliere il fiato, circondato da una finissima spiaggia bianca quasi accecante.
Ma non tutti possono accedervi, o meglio non troppi: massimo 300 visitatori giornalieri. Già alle 10, 30 di mattina il numero è spesso raggiunto. Secondo il Sindaco di Baunei, il continuo pellegrinaggio di turisti stava diventando a suo avviso insostenibile ed avrebbe portato, con il tempo, un grave danno al paesaggio. Troppe barche, troppe auto, troppo caos…
La Cala non è di per sé facilmente raggiungibile. Per via mare si possono usare gommoni o tender, mentre per via terra un’ora di strada bianca ci separa dal mare cristallino. In alternativa ci si può far accompagnare dai tanti barconi che salpano di continuo dal porto di Cala Gonone o da quello di Santa Maria Navarrese.
Tutto questo però non ha mai scoraggiato i turisti. Il Sindaco sostiene di non aver potuto fare altrimenti. Ha seguito la scia dei suoi colleghi liguri, con la netta differenza che in Sardegna non c’è stato nessun limite posto né dal prefetto né dal TAR. Ad oggi è l’unica spiaggia in tutto il nostro Paese a numero chiuso. Non lontano da qui si trova l’oasi di Biderosa: qui però il limite riguarda esclusivamente le auto.
Il Comune ha istituito veri e propri controlli. Mauro Moro e Sergio Porcu sono due degli operatori che controllano gli arrivi, sia via mare sia dal sentiero che arriva dal cuore della montagna. «Nessuno protesta perché tutti hanno capito che il numero chiuso ha la finalità precisa di tutelare questo patrimonio – raccontano – Non ci limitiamo a contare tutti quelli che arrivano, sia via mare che via terra, noi spieghiamo quali sono le regole da rispettare e anche le ragioni per le quali è necessario limitare gli accessi. I barconi hanno modificato le tappe e gli orari delle loro gite e così riusciamo a rispettare il limite massimo imposto dall’ordinanza. Per i trecento che ogni giorno possono entrare qui direi che è davvero un bel privilegio», hanno affermato in un’intervista alla Stampa.
A questo punto, non rimane che mettere la sveglia all’alba e intraprendere il cammino lungo questo stupendo angolo di paradiso!