Intervista a Andrea Petrucci: “Non sono un musicista, scrivo canzoni!”

“Il coraggio è tra le braccia di un sogno” è il nuovo progetto discografico di Andrea petrucci, classe ’81, originario di Ascoli Piceno e professione: autore di canzoni.

La passione per la musica è una costante nella sua vita. Inizia sin da adolescente ad esibirsi dal vivo come cantante di alcuni gruppi e in una band dei Litfiba e matura diverse esperienze sui palchi. L’incontro determinante è stato con Saturnino Celani, noto per essere il bassista di Jovanotti, ma un vero mentore musicale per Andrea Petrucci.

Da allora, per il cantante, la strada è in ascesa. Nel 2010 pubblica il suo primo album “Andrea Petrucci” con l’etichetta discografica milanese Moletto di Giovanni Poggio al quale seguiranno altri singoli fino ad arrivare al secondo e nuovo disco rilasciato quest’anno.

Il 21 luglio 2020 Andrea Petrucci ha rilasciato il videoclip di “A spasso tra le stelle con te”, brano su cui ha detto: “A spasso tra le stelle con te è una canzone molto intima e personale, io la definisco un vero e proprio inno all’amore. Rappresenta appieno la difficoltà al giorno d’oggi di vivere una storia concreta, stabile, ma non per mancanza di sentimento. In una società caratterizzata da instabilità, precarietà e incertezza, a volte sfuma l’idea di un amore duraturo che possa anche creare un proprio nucleo familiare. Una canzone sentimentale, il sogno di un viaggio tra le stelle di chi non ha niente da donare se non il proprio amore, la promessa di un riscatto futuro ”senza aver timore di combattere contro tutto ciò che rende ciechi, cercando sempre di arrivare al bene di ogni cosa”.

In occasione dell’uscita del suo nuovo progetto discografico, Andrea Petrucci ci ha rilasciato questa intervista, non senza rivelarci qualche dettaglio sui progetti futuri.

Il 26 giugno è uscito il nuovo album “Il coraggio è tra le braccia di un sogno”. Qual è il suo messaggio?

Il messaggio è proprio racchiuso nel titolo, è un’esortazione a non perdere mai la speranza e a trovare sempre la forza di lottare con coraggio e… cosa, se non un sogno, può darci questa forza.

Perché hai scelto di intitolarlo “Il coraggio è tra le braccia di un sogno”?

Ho scelto di intitolarlo cosi perché sono un sognatore, un sognatore che non smetterà mai di sognare. Mi piace fissare obiettivi sempre più grandi e provarci anche quando tutto sembra remare contro, trasmettere il mio pensiero positivo e il mio spirito combattivo a chi ne ha bisogno e fare delle mie canzoni uno strumento per aiutare chi si sente triste, sconfitto e rassegnato. In ogni canzone dell’album c’è traccia di quel coraggio di cui abbiamo bisogno per affrontare i momenti più difficili della vita, un insuccesso, una delusione, una fase di transizione. E poi ci sono eventi drammatici, come la perdita di una persona cara, che fanno crollare ogni certezza da cui non è facile rialzarsi, quando bisogna dare un senso alla vita ed ogni speranza sembra perduta. Spesso il coraggio lo si trova nel ricordo di chi ci ha lasciato, di chi non c’è più fisicamente ma continuiamo a sentire vicino in ogni momento dei nostri giorni.

Le otto canzoni seguono tutte un filo conduttore a livello di sonorità e di testi. Ci racconti in cosa consiste il tuo processo di scrittura?

Sí, le sette canzoni seguono un processo di scrittura per me standard che parte dal momento in cui, seduto davanti ad un tastiera o ad un pianoforte, sono assalito da una tempesta di emozioni. Non sono un musicista, scrivo canzoni che è ben diverso. Le mie canzoni nascono a partire da semplici accordi, anzi quasi sempre da un’idea che campeggia nella mia mente, prima di mettermi al pianoforte. Prima di mettere le mani sui tasti ho già in mente tutto, anche l’arrangiamento del pezzo. La stessa cosa vale per il testo, riesco a vederlo prima di metterlo su carta, come in una sorta di visione. In un secondo momento butto giù degli accordi solidi e con l’aiuto del mio grandissimo amico e arrangiatore Cristian Regnicoli, viene fuori quello che avete appena ascoltato. Lui è il musicista, lui dà colore e armonia al quadro e lo porta ai massimi livelli, lo fa splendere. E’ un grandissimo artista.  I testi sono pura ispirazione e in questi ultimi anni alcuni hanno il contributo della mia ragazza.

Non è il tuo primo progetto discografico. In cosa c’è stata un’evoluzione secondo te? C’è qualche brano tra quelli passati che avresti inserito in questo disco?

No, non è il mio primo progetto discografico, l’evoluzione c’è stata. Alle spalle ci sono innumerevoli esperienze che spaziano fra vari generi musicali, dal pop rock, alla dance e all’elettronica, ma, pensandoci bene, non racchiuderei nessuno dei brani precedenti in questo progetto.

Nel tuo percorso artistico, c’è stato l’incontro con Saturnino Celani, bassista di Jovanotti. C’è qualche ricordo a cui sei legato particolarmente e che ti andrebbe di condividere?

Sí, il bassista di Jovanotti, Saturnino Celani. Lo incontrai nel 2004 circa, gli feci ascoltare dei brani e subito, il giorno dopo, mi accolse a casa sua ad Ascoli, anche perché siamo concittadini. Io ero fresco di concorso musicale locale e lui rimase folgorato dalla mia voce. Ne approfittai e gli diedi dei lavori. Fu lui ad infondermi il coraggio e la forza di osare, di spingermi oltre e di abbandonare il nido sicuro per inseguire il mio sogno musicale. Qualche mese dopo sono partito per Milano. Una volta mi ritrovai a casa sua a Milano a pranzare con dei Fusilli a forma di nota musicale, originale anche in questo. Un saluto al grandissimo Nino.

Cosa c’è in agenda per i prossimi mesi?

Questa è una bellissima domanda, difficile rispondere. Nei prossimi mesi credo ci saranno altri video musicali inerenti all’album in uscita, poi non so ancora di preciso, l’emergenza covid è sempre in atto ma ce la faremo.  State in allerta, ci vediamo presto.

Grazie per questa intervista.  Andrea

Sandy Sciuto