Perché non dimenticheremo mai Ennio Morricone

Quando nel mondo si parla di musica italiana, quella colta, raffinata, potente ed autoriale, tra i nomi non si può evitare di menzionare Ennio Morricone, il più grande compositore di colonne sonore italiano e uno dei migliori musicisti della nostra penisola che ha portato così l’Italia nel mondo.

Il Maestro è stato anche direttore d’orchestra, nella sua lunga carriera ha composto più di 100 brani classici, aggiudicandosi la “medaglia d’oro” per prolificità di qualità e quantità di produzione d’arte, dopo essersi diplomato in tromba al conservatorio di Santa Cecilia a Roma.

Ennio Morricone
comingsoon.it

Inizialmente operò come arrangiatore, poi a partire dal 1946 la sua strada ha preso una direzione univoca e plurima, nel senso che non si è mai fermato ed ha toccato tutti i settori della musica. È riuscito davvero come pochissimi ad adattare i suoni ai lavori per i quali veniva interpellato dai registi, rendendo le sue colonne sonore capolavori da considerare quasi film nei film.

Ennio Morricone
comingsoon.it

Infatti, Morricone ha lavorato sempre con grandi registi che hanno fatto la storia del cinema internazionale (si ricordano tra i tanti: Pasolini, Leone, Tornatore, De Palma, Tarantino, Sergio Corbucci, Tessari) o del cinema italiano (Mogherini, il cui primo film “Anche se volessi lavorare, che faccio?” del ’72 fu scandito dalle note di Morricone d’atmosfera western).

Ennio Morricone
comingsoon.it

“Devo cercare di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica”.

Ennio Morricone
comingsoon.it

Possiamo dedurre dalle sue stesse parole che il Maestro non solo non ha mai tradito se stesso, ma neanche pubblico e critica, che lo hanno sempre fortemente apprezzato. Con le colonne sonore di Morricone si entra in simbiosi, si entra all’interno del film a tal punto che in “C’era una volta in America” di Leone le note elevano l’anima, così come in “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore con la sola forza delle imagini e della musica riesce ad arrivare al cuore dello spettatore.

“Voglio ringraziare anche i miei registi, i registi che mi hanno chiamato con la loro fiducia, a scrivere musica nei loro film, veramente non sarei qui se non per loro”.

Queste le sue parole quando gli venne consegnato da Clint Eastwood l’Oscar alla Carriera: noi ringraziamo lui per averci donato non solo musiche western come molti credono, ma quella sensazione per cui i suoni si rigenerano e s’evolvono senza sosta ed in base alle circostanze.

Ecco, quella sensazione chiamata Musica…

Christian Liguori