Amputano la coda di uno squalo, lasciandolo morire di una lenta agonia

Quando si legge delle stragi nei confronti degli animali, si rimane basiti al pensiero che la realtà di molte persone comprende di uccidere senza alcuna pietà animali che in realtà non ci hanno fatto proprio niente. L’ananas farcito con i petardi in India che ha tolto la vita in maniera indegna ad una mamma elefante e piccolo, in Brasile dei pescatori per evitare uno strappo alla loro rete hanno ucciso a colpi di spranga una povera balena che era rimasta imprigionata in delle reti clandestine. Purtroppo non bisogna andare nemmeno poi così lontano, in Sicilia, a Catania nelle acque cristalline della Baia di Ognina, protagonisti della vicenda, alcuni subacquei del locale centro diving Jonio Pro-Dive Catania che, a pochi metri dalla riva, avevano notato un grosso squalo in evidente difficoltà che sembrava trasportato dalla corrente. Così, dopo essere riusciti ad avvicinare l’animale, la terribile scoperta che avrebbe lasciato sconcertati i soccorritori.

Il povero squalo  un capopiatto (Hexanchus griseus) lungo circa due metri, era stato amputato della coda. Il taglio netto, evidenziato dalle tristi immagini diffuse sui social dal centro diving e da Marecamp, non lasciano dubbi sul fatto che quella terribile mutilazione, sia stata provocata dall’intervento dell’uomo. “Probabilmente rimasto impigliato in una qualche attrezzatura da pesca, commenta chi ha a che fare con il mare, quel povero squalo potrebbe essere stato sacrificato proprio per salvare le reti”. Non è stata una morte netta, nemmeno una morte per salvare la vita a qualcuno, ma una morte senza alcuna pietà, privare un animale libero e fiero della parte del suo corpo che gli permette di muoversi, tanto valeva ucciderlo e risparmiargli una fine dolorosa e sconcertante. Il suo corpo devastato e privato della possibilità di sopravvivere era ancora in vita, nessuno poteva aiutarlo così che dopo una terribile agonia si è spento, senza urla di dolore ma con uno strazio negli occhi senza fine. 

Alessandra Filippello