“Presidente, la mascherina!” anche la tosse di Conte diventa motivo di rimproveri politici

Oggi più che mai, tossire diventa un dramma, mentre prima c’era sempre qualcuno a batterti sulla schiena, subito arrivavano solerti bicchieri d’acqua, ai tempi dell’epidemia del coronavirus, tossire, diventa un vero dramma. Il Povero Conte, stanco di giornate di lavoro senza fine, e con un peso sulle spalle non da poco, si è permesso di concedersi nel mezzo di una discussione al senato qualche colpo di tosse, immediato l’attacco dell’opposizione che ha trasformato il banale incidente come un colpo di stato. Due attacchi di tosse a breve distanza l’uno dall’altro e un bicchiere di acqua bevuto nel mezzo, Giuseppe Conte chiude in anticipo il suo discorso durante l’informativa sulla Fase 2 dell’emergenza coronavirus a Palazzo Madama. Dai banchi dell’opposizione qualcuno grida: “Metta la mascherina” costringendo la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati a richiamare i senatori: “Sono io che devo tener l’Aula e basta”. Ma se a Conte, che è il presidente della Camera del Consiglio, arriva repentina la tirata d’orecchio, pensa un po se la stessa cosa accade ad una persona in fila in un negozio qualsiasi, speriamo non si arrivi ad una flagellazione. Il Presidente, colpito evidentemente da quanto accadeva, ed essendogli andato qualcosa di storto, ha accorciato il suo discorso, provato a bere un sorso d’acqua, ma al ritorno della tosse, con voce rauca si è scusato ammettendo di avere qualche difficoltà. Meritatissimo l’applauso del Senato, che ha dimostrato ancora una volta che le diatribe politiche sono molto simili a quelle di un asilo materno, dove i bulletti ci sono sempre, ed hanno la capacità di trasformare azioni banali in eventi fuoriprogramma poco felici.

Alessandra Filippello