10 errori letali ripresi in video

Molte emozioni contrastanti insorgono nelle persone quando queste assistono a filmati di fatti tragici.

Dall’invenzione della telecamera ci sono stati molti di questi terribili istanti ripresi su pellicola o in digitale, ancora conservati purché chiunque possa visionarli. In questi filmati vedremo delle persone vittime di imprevisti dai quali non possiamo far altro che imparare, difatti sono stati attentamente studiati allorché incidenti simili non ricapitino più.

10) Il disastro del matrimonio di Versailles (24 maggio 2001, 23 vittime)

L’atrio Versailles adibito alle feste di matrimonio era una struttura ubicata nel sud-est di Gerusalemme. Durante la notte del 24 maggio del 2001, Keren e Asaf Dror stavano celebrando il loro matrimonio proprio in quel luogo. Centinaia di amici e parenti erano presenti e la festa era al suo culmine, quando improvvisamente una vasta parte del terzo piano crollò. A seguito del crollo, 23 persone trovarono la morte ed altre 380 rimasero gravemente ferite; lo shock che ne derivò non fu solo per l’alto numero di vittime, ma per il fatto che l’evento fu registrato da un videoamatore. Il filmato fu trasmesso in tutto il mondo.

Nel video è possibile vedere chiaramente una parte del pavimento crollare formando un largo buco, trascinando verso il basso numerose persone, alcune delle quali, le più fortunate, furono estratte ancora vive dalle macerie.  Le indagini chiarirono che non si trattò di un attacco terroristico, e questa tesi fu supportata dalle parole dei testimoni oculari, che affermarono di aver visto il pavimento incurvarsi pericolosamente poco prima del crollo. Inizialmente furono quindi messi sotto accusa i progettatori ed i costruttori.

L’ingegnere Eli Ron, inventore del metodo di costruzione “Pal-Kal”, fu arrestato con l’accusa di omicidio colposo nell’agosto del 2002, e nell’ottobre del 2004 subirono la stessa sorte i tre proprietari della struttura, con l’aggravante della negligenza. [CLIP]

9) Il disastro dello spettacolo aereo di Ramstein (28 agosto 1988, 70 vittime)

Negli ultimi giorni dell’agosto del 1988, circa 300.000 persone parteciparono all’annuale spettacolo aereo di Ramstein, nella Germania occidentale, che si svolse nella base aerea statunitense. Durante l’esibizione, una collisione in aria coinvolse numerosi jet Aermacchi MB-339 PAN; nel caos che ne seguì, 67 spettatori e tre piloti trovarono la morte, e altre 346 riportarono gravi lesioni a seguito dell’esposizione al fuoco provocato dalle esplosioni. Questo evento è però solo il secondo più grave incidente nella storia delle esibizioni aeree: il primato spetta infatti alle Frecce Tricolori italiane, che durante l’esecuzione di un’acrobazia molto complessa vide una tremenda collisione tra tre dei jet. Il carburante in fiamme piovve sull’area spettatori, ritenuta l’area più sicura; uno dei tre piloti coinvolti fu
in grado di espellersi dal suo aereo, ma rimase ucciso perché raggiunse il suolo prima di poter aprire il paracadute. Molti video furono ripresi durante l’incidente, il quale si svolse nell’arco di 7 secondi, un lasso di tempo talmente breve da non lasciare scampo a nessuno.

Le investigazioni svolte sui numerosi casi di questo tipo portarono all’arresto di quattro generali con l’accusa di alto tradimento, poiché, come emerse in seguito, tutte le documentazioni furono falsificate per ostacolare le indagini. [CLIP]

8) L’ (11 maggio 1985, 56 vittime)

Il Valley Parade è uno stadio di calcio situato a Bradford, nello Yorkshire, Inghilterra. Fu costruito nel 1886 ed ospitò la squadra locale dal 1903. Nel 1908 questa squadra raggiunse la divisione maggiore; vinse poi diversi titoli importanti, divenendo motivo d’orgoglio per la città.

Durante la finale dell’11 maggio del 1985 una folla di 11.076 tifosi riempì lo stadio. A 40 minuti dall’inizio le squadre erano a 0-0, ma la situazione precipitò quando fu notato il principio di un incendio vicino alle tribune. Il fuoco si propagò in fretta, e le tettoie soprastanti gli spalti cominciarono dopo pochissimi minuti a crollare: legno e cemento piovvero sugli spettatori. Occorsero solo 4 minuti prima che lo stadio intero fosse invaso dalle fiamme.

Il fumo invase le gallerie attraverso le quali gli spettatori stavano cercando di fuggire. In alcuni casi questi provarono a servirsi di stretti passaggi che portavano soltanto a cancelli chiusi. Per molti, l’unica via di scampo fu mettersi al centro del campo. Il fuoco uccise 56 tifosi, e provocò ferite ad altri 256. Si ritiene che l’incendio sia stato causato da un fiammifero o da una sigaretta accesa lanciata su un cumulo d’immondizia; nel 1985 lo stadio non era organizzato con dei contenitori per l’immondizia, il che favoriva l’accumularsi di cartacce e scarti vari al di sotto delle tribune. [CLIP]

7) Alessandro I di Jugoslavia (9 ottobre 1934)

Dall’invenzione della videocamera, numerose morti di figure politiche sono state catturate su video. In questo articolo esamineremo due delle più note: Alessandro I di Jugoslavia e John F. Kennedy. Altri politici influenti le cui morti sono state registrate sono: Yitzhak Rabin, primo ministro israeliano, Benazir Bhutto, politico pakistano, Luis Donaldo Colosio, politico messicano, Anwar Sadat, presidente egiziano, ed infine il brutale assassinio del businessman giapponese Kazuo Nagano, il quale truffò quasi 4000 persone per la cifra di circa 12 miliardi di yen.

Alessandro I fu il primo re del regno di Jugoslavia (1929-34) e l’ultimo del regno di Serbia, Croazia e Slovenia (1921-29). Ereditò questo trono dal padre, trapassato nel 1921.

Il 6 gennaio del 1929, re Alessandro abolì la costituzione della Jugoslavia, ne sciolse il parlamento ed introdusse la sua personale dittatura. Nello stesso mese tentò di bandire il cirillico come alfabeto nazionale, inteso a voler introdurre quello latino. Nel 1931 promulgò una nuova costituzione che accentrava il potere esecutivo nelle mani del re. Il 9 ottobre del 1934, Alessandro stava viaggiando diretto a Marsiglia per rafforzare i rapporti diplomatici con la Francia; durante la visita, Alessandro ed il ministro degli esteri francese Louis Barthou furono bloccati da un uomo mentre si muovevano in auto. L’uomo in questione era Vlado Chernozemski, il quale sparò contro il re ed il suo autista. Alessandro morì sul colpo, mentre Barthou morì in seguito ad un colpo accidentale sparato da un poliziotto francese.

Questo è stato uno tra i primi assassinii politici ripresi su video. I colpi sparati passarono molto vicini al cameraman, il quale si trovava molto vicino al luogo dell’esecuzione. Nel filmato possono essere osservati non solo i momenti dell’omicidio, ma anche le immediate conseguenze.

Vlado Chernozemski era un tiratore scelto facente parte di un’organizzazione ribelle macedone, la IMRO. Subito dopo aver ucciso il re, fu atterrato da un colpo di spada inferto da un poliziotto francese a cavallo, e successivamente linciato a morte dalla folla. Si dice che la IMRO fosse un’organizzazione politica che combatteva per la secessione della Macedonia dalla Jugoslavia, e che fosse finanziata segretamente dalla dittatura di Benito Mussolini, in Italia. Nel video è possibile vedere il cadavere di Alessandro I, e rimane uno dei filmati storici più interessanti dall’invenzione della pellicola. [CLIP]

6) Il disastro dell’aeroporto di Sknyliv (27 luglio 2002, 77 vittime)

Nel 2002 oltre 10.000 spettatori raggiunsero l’aeroporto di Sknyliv, in Ucraina, per assistere ad una esibizione aerea. L’evento fu programmato per commemorare il 60° anniversario della quattordicesima divisione aerea ucraina. All’apice dell’esibizione un jet Sukhoi Su-27, pilotato da due militari con vasta esperienza, perse il controllo durante una manovra di torsione, precipitando sulla folla e spazzando via tutto sul suo percorso.

I piloti sopravvissero lanciandosi fuori dall’abitacolo, riportando solo lievi ferite, ma molti spettatori non furono altrettanto fortunati. 77 persone persero la vita, inclusi 19 bambini, ed altre 543 furono ferite. 100 tra esse furono ricoverate per gravi lesioni craniche, ustioni e fratture. A seguito dell’incidente, i piloti affermarono che la mappa di volo che ricevettero differisse dalla effettiva locazione delle tribune. Dai dati emersi dalle scatole nere, si può udire un pilota chiedere: “Dove sono i nostri spettatori?”. In questi casi, un pilota dovrebbe esserne perfettamente informato. [CLIP]

5) L’incendio del night club Station (20 febbraio 2003, 100 vittime)

Lo Station era un club notturno dedicato alle esibizioni musicali di gruppi glam e rock, ubicato a West Warwick, nel Rhode Island. Nella notte del 20 febbraio del 2003 finì sotto i riflettori della cronaca nera per essere diventato il quarto caso d’incendio con più vittime verificatosi in un club americano, con 100 vittime accertate. Il fuoco si propagò a seguito dello spettacolo pirotecnico che annunciava l’ingresso sul palco dei Great White, grazie alla schiuma infiammabile sparsa su entrambi i lati della batteria. Inizialmente si pensò che le fiamme facessero parte dello spettacolo, finché queste non raggiunsero il soffito. Solo allora divenne chiaro che l’incendio stava andando fuori controllo.

In meno di un minuto tutto il palco venne invaso dal fuoco, mentre i membri della band fuggivano verso l’uscita occidentale; nonostante questo, il chitarrista Ty Longley rimase ucciso nel disastro. Nel frattempo l’allarme antincendio mise in fuga gli avventori del locale, che naturalmente cercarono di uscire dalla porta principale. C’erano quattro uscite disponibili, ma il panico prese il sopravvento e ben presto una calca frenetica finì stipata presso solo una di queste, bloccandola e causando al contempo numerosi morti. Il fuoco impiegò circa 5 minuti per divorare tutto il locale.

L’incendio fu ripreso fin dalla sua prima scintilla dal cameraman Brian Butler, dipendente della WPRI-TV di Providence, e la parte iniziale del video fu poi distribuita a numerose emittenti nazionali. Il video mostra la fortuna del cameraman, che riuscì a trarsi in salvo riuscendo ad uscire dalla struttura. Il filmato intero, invece, mostra dei terribili secondi durante i quali si assiste alla calca disumana che si formò a ridosso dell’uscita principale. A seguito del disastro, il manager della band e il proprietario del club furono imputati per omicidio involontario. Nell’agosto del 2008 furono offerti 175 milioni di dollari in risarcimento alle famiglie delle vittime. [CLIP]

4) Il volo 961 della Ethiopian Airlines (23 novembre 1996, 122 vittime)

Il 23 novembre del 1996, il volo 961 della compagnia aerea etiope fu dirottato dalla sua normale destinazione, Addis Abeba. L’aereo era stato preso da tre etiopi che cercavano asilo politico in Australia. I tre poco esperti terroristi erano armati con una falsa molotov ed un’ascia, e pur imponendo che l’aereo fosse diretto in Australia come volevano, vennero informati dal comandante che il velivolo non trasportava carburante sufficiente per compiere quel viaggio imprevisto. Quando i tre notarono che l’aereo continuava a sorvolare le coste africane costrinsero il comandante a virare verso est, ed egli obbedì programmando segretamente di portare il mezzo in direzione dell’isola Comoro, a metà tra le coste africane ed il Madagascar.

Nonostante l’aereo fosse a corto di carburante, i dirottatori continuavano ad ignorare gli avvertimenti del comandante. Senza altre opzioni, il velivolo continuò a sorvolare il piccolo arcipelago, finché, rimasto definitivamente senza carburante, il comandante prese la decisione di tentare l’ammaraggio in acque poco profonde nelle vicinanze dell’hotel Le Galawa Beach. Provò ad ammarare parallelamente alle onde nel tentativo di ammorbidire l’impatto; la carlinga s’imbatté nella barriera corallina sottostante, rallentando immediatamente il lato destro dell’aereo e causando una violenta rotazione. A seguito del disastro, molti turisti là presenti, compresi alcuni sub, accorsero subito in aiuto dei possibili sopravvissuti.

Purtroppo, dei 172 passeggeri, equipaggio compreso, 122 persero la vita. Molti di essi perirono per aver aperto il loro giubbotti salvagente troppo presto, restando così intrappolati all’interno della cabina mentre l’acqua la riempiva. Sulla spiaggia, poco prima, un turista aveva registrato su video il disastroso schianto; il filmato fu utile per le indagini e divenne materia di studio per la sicurezza aerea. Sia il comandante che il suo vice furono premiati per il loro coraggio, e tutt’oggi pilotano per la Ethiopian Airlines. [CLIP]

3) John F. Kennedy (22 novembre 1963)

John Fitzgerald Kennedy fu il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti, in carica dal 1961 fino al giorno del suo assassinio. Governò l’America in un periodo di grandi incertezze e di tensioni con la Russia ed altre nazioni comuniste. Durante quel fatale giorno, JFK stava viaggiando con la moglie Jacqueline diretto in Texas, con lo scopo di riunire il partito democratico. Non appena il corteo presidenziale entrò nel quartiere di West End di Dealey Plaza, a Dallas, un colpo di fucile lo raggiunse alle spalle. Qualche istante dopo fu nuovamente colpito da un secondo proiettile che lo colse al lato della testa, uccidendolo sul colpo. Aveva 46 anni, ed è tutt’oggi il presidente meno longevo della storia americana. Lee Harvey Oswald, impiegato in una biblioteca locale, fu arrestato con l’accusa dell’omicidio di Kennedy.

Oswald negò di aver mai sparato, ma fu ucciso a sua volta da Jack Ruby il 24 novembre, prima che si potesse indagare su di lui. A seguito di questi fatti, il presidente Johnson istituì la commissione Warren per indagare sull’omicidio, la quale concluse che Oswald fosse il solo ed unico responsabile, nonostante questo verdetto abbia sollevato grandi polemiche.

Il filmato di Abraham Zapruder è probabilmente il video di questo genere più visto nella storia. Vi è possibile vedere chiaramente la catena di eventi, e dopo essere stato posto sotto attenta analisi, fu reso pubblico solo il 6 marzo del 1975 e trasmesso per la prima volta in uno show della ABC, presentato da Geraldo Rivera.

Dopo l’omicidio di Kennedy nessun altro presidente americano usò mai più auto decappottabili durante i cortei. Al giorno d’oggi, la limousine di Obama presenta eccezionali misure di sicurezza, come graduati militari armati e pneumatici antiproiettile, portiere a tenuta stagna ed un motore di ultima generazione. Ogni rumore esterno è udibile solo grazie a degli altoparlanti, e quest’auto può fronteggiare ogni genere di pericolo grazie a sofisticate automazioni; i tempi sono cambiati, dal 1963. [CLIP]

2) L’attacco al World Trade Center (11 settembre 2001, oltre 3.000 vittime)

L’11 settembre, data ormai tristemente nota, fu teatro di una serie di attacchi suicidi di alcuni membri di Al-Qaeda contro precisi obiettivi sul suolo americano. Quella mattina, 19 terroristi dirottarono quattro voli commerciali per far schiantare due dei velivoli contro le Twin Towers, nel centro di New York, uccidendo chiunque a bordo ed un numero ancor maggiore all’interno dei grattacieli. Entro due ore dall’impatto, le due torri crollarono su sé stesse; il terzo aereo impattò contro la sede del Pentagono in Virginia, appena fuori da Washington D.C., ed il quarto si schiantò in un campo vicino a Shanksville, in Pennsylvania. In tutto, le vittime furono circa 3.000.

Nel corso delle operazioni di soccorso, 343 pompieri e 60 poliziotti rimasero uccisi. Centinaia di video furono raccolti dalla mattina di quell’11 settembre. La tragedia fu diffusa in tutto il mondo. [CLIP]

1) Lo tsunami del Giappone orientale (11 marzo 2011, oltre 15.000 vittime)

Negli ultimi 100 anni sono stati raccolti un gran numero di filmati che catturavano le immagini di disastri naturali. Nel marzo del 2011, un terremoto sottomarino liberò la sua terrificante potenza al largo delle coste giapponesi. Pur essendo il Giappone frequentemente colpito da scosse sismiche, questa fu la più devastante mai registrata, ed una delle cinque di maggiore intensità che si ricordi dall’inizio delle registrazioni, ovvero dal 1900. Il maremoto sollevò onde anomale alte fino a 38 metri; in alcuni casi, le onde invasero la terraferma fino a 10 km dalla costa.

Oltre alle morti ed alla distruzione, gli tsunami causarono anche incidenti nucleari colpendo le centrali disposte lungo la costa, dei quali il più grave fu dichiarato un “7° livello”. L’area intorno a Fukushima fu evacuata, entro un raggio di 20 km. La centrale era protetta da un frangiflutti progettato per onde non più alte di 5,7 metri, perciò non ebbe difese contro l’onda alta invece 14 che giunse sul sito approssimativamente 50 minuti dopo il terremoto. I danni causati ammontavano a 300 miliardi, rendendo questo evento sismico il più dispendioso in termini di danni. Il governo e la polizia stabilirono un numero approssimato di vittime di 15.000.

Questo sisma spostò Honshu di 2,4 metri ad est e l’asse terrestre di 10 cm. Per riportare la situazione alla normalità nell’area il governo giapponese stanziò 183 miliardi di dollari.

redazione