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Zlatan Ibrahimovic: non solo calcio, un fuoriclasse anche a Sanremo

“Il fallimento fa parte del successo. Ognuno di voi, nel suo piccolo, può essere Zlatan, tutti lo siete. E io sono tutti voi”

Con questa frase ci piacerebbe iniziare la riflessione su cosa sia stato Zlatan Ibrahimovic per questo festival di Sanremo 2021. Possiamo dire che il fuoriclasse svedese non ha deluso le aspettative, anzi. Oltre ad essere un fenomeno col pallone tra i piedi, Ibra si è dimostrato essere un ottimo intrattenitore. Non ha mai perso la sua vena ironica e autocelebrativa, e in un contesto del genere possiamo dire che ha funzionato alla grande.

Zlatan non è mai risultato stucchevole o fuori luogo, sembrava che fosse un veterano della kermesse. I siparietti con Fiorello e soprattutto Amadeus hanno dato un impulso divertente e simpatico alle serate. L’unico momento in cui Ibra è sembrato in difficoltà è stato il bel duetto con Mihajlovic sulle note di “Io vagabondo”, in cui Zlatan non ha praticamente cantato. Ma ci può stare. E solo lui poteva farsi accompagnare in moto da uno sconosciuto al festival.

La presenza di Ibrahimovic al festival di Sanremo è stata una mossa assolutamente azzeccata da parte di Amadeus; il conduttore ha trovato in lui un perfetto partner per i momenti di intermezzo tra una canzone e l’altra.

Ma ovviamente il momento in cui Zlatan ha catalizzato l’attenzione su di sé è stato il monologo dell’ultima sera, che verrà sicuramente ricordato a lungo. Ibra si è tolto in parte le vesti di “supereroe” e ha parlato a tutti, dall’alto dei suoi successi e della sua carriera per rivolgersi veramente a chiunque lo ascolti, senza però dimenticarsi che lui è e rimarrà sempre Zlatan. Un discorso con il quale il campione del Milan ha ricordato a tutti quanto nella vita sia importante non solo vincere, ma anche perdere.

Ibra durante il suo bellissimo monologo. Da www.gianlucadimarzio.com

Il fallimento, dice Ibra, fa parte del successo. Ibrahimovic non ha mai vinto la Champions, non ha mai vinto il Pallone d’oro, eppure eccolo qui, a quasi 40 anni che gioca ancora e che dà lezioni di calcio a quasi i tutti i suoi colleghi in Serie A. Ibra è un campione perché ha una fame che molti oggi non hanno; un fuoriclasse che ha la mentalità del vincente, la mentalità di colui che non si lascia scalfire dalle sconfitte che, anzi, sono energia per riprovarci e per stupire ancora una volta chi diffida di lui. È questo Zlatan Ibrahimovic, nel bene e nel male.

Ibra o lo si ama o lo si odia, ma ecco che durante la finale del festival ha ricordato a tutti qual è il vero modo di affrontare la vita. E se ce lo dice sua maestà Zlatan Ibrahimovic in persona, chi siamo noi per ignorarlo?

Marco Nuzzo