Il mondo del turismo del vino si è consolidato, negli ultimi anni, attraverso una costante crescita e una trasformazione dei suoi fruitori che da appassionato wine lover sono sempre più interessati non solo al prodotto ma soprattutto all’esperienza culturale del territorio. Attratto dal paesaggio vitivinicolo e dai suoi prodotti, il turista vuole vivere esperienze autentiche sul territorio, viaggia anche fuori stagione, ha spesso una buona capacità di spesa e acquista direttamente i prodotti in azienda.
L’Italia è il Paese perfetto per gli amanti del vino
È, in generale, un consumatore “di qualità”, interessato non solo a vigne e cantinema anche a eventi musicali, culturali e enogastronomici. La variegata offerta enologica sul nostro territorio elegge l’Italia come il paese perfetto per gli amanti del vino. La Wine Lover’s Index di Bounce ha infatti collocato l’Italia al primo posto della sua classifica con circa 400 varietà di uve. È anche il più grande produttore di vino producendo 82 milioni di ettolitri ogni 100.000 persone (0,82 litri a persona) e il maggior esportatore di vino con una media di 21,1 milioni di ettolitri di esportazione.
L’enoturismo è un driver capace di generare valore e trainare verso la ripartenza i territori un tempo vocati solo all’agricoltura che, grazie a un nuovo modo di vivere gli spazi aperti, i beni culturali e i prodotti enogastronomici locali rappresentano un’opportunità per sostenere l’economia italiana.
La necessità di formare professionisti per l’enoturismo
Per formare professionisti pronti a guidare questa transizione l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha progettato, nel 2019, il Master in Comunicazione per il Settore Enologico e il Territorio.
Il percorsouniversitario, patrocinato dall’Associazione italiana sommelier Lombardia e Piemonte, dal Consorzio Franciacorta, dal Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini docg di Caluso e doc di Carema e Canavese, da Confagricoltura Piemonte e Torino, è strutturato in modo da affrontare, attraverso un approccio multidisciplinare, i molteplici aspetti del mondo del vino, coniugando conoscenze storico-culturali con strumenti di comunicazione tradizionale e digitale, regole di degustazione con tecniche dinarrazione e storytelling. “E’ necessario aggiornare le competenze degli studenti universitari alle esigenze attuali e alle prospettive future concentrandosi sui temi chiave dell’economia circolare, della comunicazione di sostenibilità e degli strumenti per l’analisi dei media digitali e l’analisi visiva, con un approccio culturale e interdisciplinare – ha dichiarato Carla Lunghi, direttrice del Master – È prioritario, in questo momento storico, adeguare i corsi universitari e le pratiche dei docenti alle tendenze future con una rapida risposta ai bisogni di competenze, comprese le competenze trasversali e digitali, per dare valore alle risorse, ai servizi e alla promozione del patrimonio enogastronomico italiano.”
La Franciacorta
“Siamo famosi nel mondo per il nostro vino, ma la Franciacorta ha molto altro da offrire, abbiamo la fortuna di vivere in un fazzoletto di bellezze naturali e culturali, pur essendo vicini alle città e facilmente raggiungibili in aereo e in treno – dichiara Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta -. La Franciacorta è una destinazione perfetta anche solo per un weekend a contatto con la natura, oltre alle esperienze in cantina, abbiamo tantissime attività legate all’enogastronomia, allo sport e alla cultura che possiamo offrire al visitatore. C’è un forte interesse per il nostro territorio, in generale per tutte le mete enogastronomiche: i turisti del gusto oggi sono sempre di più anche consapevoli, attivi, esigenti, innovativi e attenti ai temi della sicurezza e della sostenibilità. Quindi ora più che mai serve implementare ulteriormente l’offerta di un’ospitalità di livello, e per fare questo abbiamo bisogno di formare figure sempre più professionali, questo anche grazie a corsi come il Master in Comunicazione per il Settore Enologico e il Territorio”.