Vaccini Covid-19, l’Indonesia parte dai “giovani”

Quando l’Italia ha iniziato a vaccinare contro il Covid-19 è partita dal personale sanitario. Dopo di loro l’attenzione è stata rivolta alle fasce di età più anziane, ai più fragili. Per il nostro governo era importante non solo contenere il contagio, ma anche contenere gli effetti del Covid su soggetti che, se avessero contratto il virus, avrebbero avuto minori chances di salvarsi. Perché di Coravirus si muore, se ce lo fossimo scordati!

Le scelte dei governatori

Alcune regioni hanno deciso di utilizzare vaccini (come Astra Zeneca) rivolti alle altre fasce d’età per vaccinare il personale scolastico o (come nel caso della Toscana) gli avvocati ed il personale degli Uffici Tribunali (con non poche polemiche in quanto hanno escluso i Notai ed i loro collaboratori che, per legge, anche in piena pandemia non possono chiudere).

Insomma, i giovani italiani saranno tra gli ultimi a ricevere il vaccino contro il Covid-19.

La scelta dell’Indonesia

Il governo di Giacarta ha deciso di fare una scelta diametralmente opposta. Invece di vaccinare prima gli anziani, i soggetti a ricevere le prime dosi di vaccino saranno i lavoratori tra i 18 ed  i 59 anni. Cominceranno dagli operatori sanitari, per poi passare ai funzionari pubblici. L’idea è quella di diminuire la diffusione del contagio partendo da coloro che si muovo di più: i lavoratori. Una scelta che il professor Amin Soebandrio – intervistato dalla Bbc – ha motivato in questo modo: “Stiamo prendendo di mira coloro che potrebbero diffondere il virus”. Per il governo indonesiano è proprio dai giovani che partirebbe gran parte del contagio. Il presidente indonesiano, Joko Widodo, il primo a farsi iniettare il vaccino nel Paese, ha dichiarato che “vaccinarsi è importante per interrompere la catena di trasmissione del Covid-19, per proteggerci e dare sicurezza a tutti gli indonesiani, nonché per accelerare la ripresa economica”.

E’ necessario vaccinare sempre più persone

E’ ovvio che non c’è una soluzione certa ed assoluta. E’ importante tutelare i più fragili, esposti in maniera considerevole al Covid-19. E’ altresì importante tutelare coloro che hanno sempre (fortunatamente) lavorato, mandando avanti l’economia del Paese. E’ necessario un cambio di passo, per far sì che sempre più soggetti possano ricevere il vaccino, con la speranza di tornare presto ad un ritorno a quella “normalità” che oramai, dopo un anno, abbiamo quasi dimenticato.

Sharon Santarelli