Un Sole nuovo negli occhi degli artisti: il Girasole

Forse lungo la strada verso il mare o semplicemente costeggiando le campagne abbronzate di sole, vi è capitato di vedere quei campi fitti di girasoli e foglie dove è impossibile non immaginare di correre e avvicinarsi sempre di più, fino a trovarsi dentro un quadro naturale. Il girasole, un fiore semplice e luminoso che assapora il paesaggio estivo e fa pensare a quanto sia bella l’idea della libertà, non è appassito prima di diventare la linfa vitale delle opere di numerosi artisti. L’occhio sensibile del pittore ha, infatti, scrutato oltre il visibile fino a trovare, nel girasole , una metafora diretta e struggente della vita.

Ecco alcuni artisti che hanno amato i campi di girasoli, ci hanno corso dentro o sono rimasti in silenzio ad ammirare da lontano la perfezione spontanea della natura.

VINCENT VAN GOGH

Il girasole è mio, in un certo senso” cosi cominciava una delle lettere di Van Gogh al fratello Teo. La serie dei “Girasoli in vaso” prende forma nell’estate del 1888, periodo in cui Van Gogh è pieno di aspettative e gioia per l’arrivo del suo amico Gauguin ad Arles. Non a caso, la serie doveva impreziosire le pareti della stanza dell’ospite. I fiori vengono seguiti dal pennello di Vincent durante tutto il loro ciclo vitale: dai petali rigogliosi si passa alla rappresentazione arida dell’appassimento. Nelle lettere al fratello Teo emerge la vitalità e l’ottimismo che i girasoli sapevano regalare all’animo tormentato e inafferrabile del pittore.

PAUL GAUGUIN

Ispirato da Van Gogh, Gauguin si dedicò ad alcuni dipinti che catturano il girasole nella tela, ma non coinvolgono la brillantezza emanata dal fiore. Di fatto, sono quadri in cui prevalgono le tonalità spente che sembrano ricoperte da una sorta di ruggine. Inoltre, il pittore simbolista ritrasse lo stesso Van Gogh rapito dalla sua voglia di raffigurare girasoli.

GUSTAV KLIMT


Il Girasole del 1907 è, senza dubbio, la rappresentazione paesaggistica più riuscita e nota di Klimt. L’opera si presenta come un piedistallo di foglie e fiori, su cui troneggia il fiore dai petali gialli. La natura è una creatura autonoma di cui il girasole diventa il volto e, quindi, la mente e l’interiorità. Inoltre, l’opera rievoca Emilie Flògè visto che, oltre ad avere una presunta relazione con il pittore, la donna sola, riservata e ammirata si intreccia dolcemente con l’essenza del “Girasole” di Klimt.

NASA FUNHARA


Nasa Funhara , che lavora alla Musashino Art University di Kodaire, in Giappone, ha la passione di creare repliche dei quadri più famosi al mondo utilizzando nastro adesivo e nastrini. Il risultato è una contrapposizione piacevole di tinte variopinte che si gioca tutta sull’originalità e l’estro. Tra le sue
opere più famose troviamo, appunto, I Girasoli di Van Gogh, un’eredità inestimabile che ha lasciato un’ impronta profonda nel mondo dell’arte.

EGON SCHIELE

Dal tratto tagliente ed incisivo, Schiele realizza molte opere brulicanti di girasoli. In una si possono notare le enormi foglie, che sembrano librarsi nell’aria assieme ai girasoli, piccoli e stilizzati; nell’altra le foglie tendono a stendersi lungo la tela, dando la sensazione di soffocare i girasoli e aver bisogno di più spazio di quello che il quadro può concedere. Tra gli acquerelli, troviamo “Semi di girasole” in cui il fiore è una creatura gracile, ma che tende ad alzarsi ed uscire dalla tela, rivolgendoci quasi uno sguardo.

FERNANDO BOTERO


Amante della rotondità schietta ed esagerata, Botero realizza i suoi girasoli gonfiandone le forme e compattando il colore. Viene amplificato il capolino e i fiori sembrano palloncini colorati, pronti a scivolare via.

HENRI MATISSE

“Ci sono fiori dappertutto per chi è capace di vederli” diceva Matisse, autore di questo vaso di girasoli in cui si avverte il flusso istintivo delle sfumature di colore.

LUIGI PIGNATARO

Tra i pittori moderni italiani che hanno omaggiato il paesaggio estivo indorato dai girasoli, c’è Luigi Pignataro. In questi due “campi di girasoli” troviamo delle differenze sostanziali: nel primo, il girasole emerge rispetto agli altri elementi della rappresentazione e si coglie un uso dei colori tenui e pacati; nel secondo, i fiori nascono da pennellate più fini e veloci e si uniscono gli uni agli altri, facendo immaginare che si muovano con il vento. Inoltre, il colore ha una tonalità più vispa e luminosa.

Come i girasoli seguono il sole e i suoi movimenti, come fosse un padre, gli artisti seguono l’arte e le sue correnti, come se fosse la loro madre.

Alessandra Nepa