Tsuneko Sasamoto, classe 1914, è stata la prima fotoreporter giapponese ed oggi anche una dei fotografi più anziani del Paese del Sol levante. Nonostante l’anno scorso si sia rotta la mano sinistra ed entrambe le gambe, Tsuneko continua a lavorare, tanto che sta portando avanti un nuovo progetto intitolato “Hana Akari“, un tributo agli amici scomparsi.
Sasamoto ha iniziato la sua carriera all’età di 25 anni. Ha fotografato la povertà del dopoguerra, Hiroshima dopo i bombardamenti, il mondo delle Geishe e i tumulti sociali e politici di un Paese in rapida ascesa economica: insomma, 75 anni passati a raccontare un Paese teso tra la spinta al rinnovamento e un forte attaccamento alla tradizione.
A guidare da sempre il suo lavoro è stata la curiosità, una dote che risultò subito chiara quando appena 25enne attirò l’attenzione degli editori con le sue foto del Giappone post-bellico. “Da sempre avverto l’esigenza di affrontare il mondo e far conoscere ciò che vedo. Voglio solo scattare foto“.
Ad un giornalista che le domandava la ricetta del suo successo e della sua lunga vita, Tsuneko ha risposto che “è necessario essere sempre positivi nella vita, senza mollare mai“.