Tre modi per migliorare l’autostima secondo gli esperti

Il significato di “autostima”, preso letteralmente dal vocabolario, è spiegato come quel processo che porta le persone ad approvare il proprio valore tramite le percezioni soggettive. Si tratta di un percorso molto importante, grazie al quale si può riuscire ad affrontare le sfide quotidiane che si presentano in ambito relazionale, lavorativo o familiare.

L’autostima, tuttavia, può essere oggetto di pericolose oscillazioni, soprattutto da parte di chi tende a sottostimare le proprie capacità e, quindi, ad auto-sabotare la propria realizzazione professionale o relazionale.

Il punto è che non basta credere in sé stessi o riempire il proprio ego di frasi motivazionali per apprezzare veramente chi si è perché, molto spesso, l’autostima è qualcosa che si costruisce giorno dopo giorno, attraverso esercizi e stimoli che aiutano ad aggirare i pensieri negativi e gli auto-sabotaggi. Scopriamo insieme quali sono.

1.      Pensare di non farcela non aiuta, anche quando falliremo

Uno dei peggiori nemici dell’autostima è il circolo vizioso di pensieri intrusivi e ridondanti con i quali si convince la nostra mente di non essere capaci o all’altezza. Ripetere di continuo che non si è bravi in qualcosa, che non si riuscirà a risolvere un problema o che gli altri sono migliori di noi, di fatto, non è di aiuto in nessun modo.

È un po’ come piangere: uno sfogo di cui si ha sicuramente bisogno ma che, di fatto, non produce nulla di “positivo”, cioè utile a risolvere il dolore o il problema che si ha davanti. Tra l’altro si vive nella continua paura di sbagliare, dimenticando che sono proprio gli errori a fornire utilissimi indizi per imparare a fare meglio la prossima volta.

2.     Paragonarsi agli altri è fuorviante e demotivante

Attualmente sul pianeta Terra vivono circa otto miliardi di persone e, di queste, si conosce soltanto una parte minuscola. Di conseguenza paragonare la propria vita a quella di persone che si ritiene siano più realizzate è inutile e frustrante, soprattutto perché non lo si fa con tutti gli otto miliardi di persone che vivono sul nostro Pianeta.

Di solito si tende a confrontare sé stessi con personaggi famosi o con persone della propria cerchia le cui vite viaggiano su altri tempi, altre esperienze e altri binari.

Non ha senso mettere a confronto il proprio vissuto con quello di altre persone proprio perché ognuno è infinitamente diverso e perché tutti vivono vite uniche, anche se caratterizzate da esperienze simili.

3.     La società è lo specchio più severo nel quale ci “riflettiamo”

A volte so è i peggiori giudici di sé stessi. Senza accorgersene, talvolta, ci si etichetta con parole o giudizi molto severi e con considerazioni che non si rivolgerebbero mai al prossimo.

È per questo che gli esperti raccomandano di vivere nella società attraverso “piccole distrazioni”, utili a spostare l’attenzione da quanto ci si sente inutili o incapaci verso gratificazioni positive. Per esempio si potrebbe adottare un animale, esperienza utile a prendersi cura di un altro essere vivente bisognoso di attenzioni. Un altro modo, poi, per migliorare l’autostima è quello di rendersi utili alla collettività, un gesto che ha senza dubbio un risvolto “egoistico” ma che farà sentire più utili nel mondo e che, soprattutto, produce qualcosa di positivo anche per gli altri.

 

redazione