Torna Wiki loves monuments: più di 10.000 monumenti italiani da fotografare

Non sappiamo se è ben noto, ma è sicuramente degno di rilevanza. Nel nostro Paese esistono delle norme, relative alla legislazione dei beni colturali, che prevedono il divieto di scattare e pubblicare foto di monumenti. Non tutte le foto, semplicemente quelle che chiunque possa utilizzare senza essere in possesso di un’autorizzazione da parte degli enti che hanno in consegna i beni. Ma internet è la rivoluzione ed anche quest’anno, dal 1° al 30 settembre, si può tranquillamente infrangere le regole! Avete capito bene: dall’Accademia di Venezia al Pantheon di Roma, dai portici di Bologna alla Torre di Pisa, dalle mura di Lucca al teatro Politeama di Palermo. Su e giù per lo stivale, senza freni, senza remore. Basta solo un click!

I monumenti non solo si possono fotografare, ma le foto si possono caricare liberamente su Wikimedia commons, la piattaforma di archiviazione di immagini collegata a Wikipedia. Questo grazie alla partecipazione di numerosi enti, pubblici e privati, che hanno deciso di aderire al concorso. Concorso? Avete detto Concorso? Esattamente. Il suo nome è “Wiki Love Monuments” e questo anno è giunto all’ottava edizione, concedendo ai cittadini la possibilità di caricare sulle piattaforme wiki le loro fotografie con licenze libere Creative Commons.

Nato  nel 2010 su iniziativa di Wikimedia Olanda., ha ottenuto fin da subito un grande successo. Oltre 12.000 fotografie di monumenti storici raccolte, di cui 8.000 foto uniche di monumenti. In pochi mesi è diventato popolare in tutto il mondo, tanto che l’anno successivo l’iniziativa è stata estesa a tutta l’Europa, con 18 nazioni coinvolte e 169.150 fotografie raccolte.
Nel 2012, con 32 nazioni partecipanti, 360.000 immagini raccolte e il coinvolgimento di oltre 15mila persone, il concorso è entrato nel Guinness dei Primati come il più grande del mondo.
Il 2012 è stato anche il primo anno di partecipazione dell’Italia, che ha raccolto autorizzazioni per 936 monumenti e collezionato quasi 7.700 fotografie da 803 partecipanti.

“Il concorso rappresenta dunque un’occasione unica per valorizzare le bellezze nazionali, anche quelle meno conosciute, condividendole con una platea globale attraverso le piattaforme Wikimedia”, spiegano gli organizzatori in una nota. E aggiungono: “La competizione ha inoltre una significativa valenza civica, poiché fa riflettere le organizzazioni pubbliche e private coinvolte in merito ai diritti di pubblicazione delle immagini, proponendo un modello virtuoso di gestione consapevole”.

Avvicinare le persone all’arte, al passato, alla storia, alla nostra storia è certamente uno degli obiettivi più importanti  del concorso. Grazie ad una libera condivisione delle foto di opere d’arte, di sculture, palazzi, ville, giardini, ponti, insediamenti rurali, il nostro passato rivive negli occhi di chi lo ammira. Ammirarli  dal vivo è certamente bellissimo, un’esperienza unica. Ma non sempre è possibile. In questo caso la condivisione via internet permette di raggiungere milioni di persone. Grazie a questa sua caratteristica ha rivoluzionato il nostro modo di vedere il Mondo, di visitarlo, di conoscerlo.

Wikimedia è un’associazione di promozione sociale che dal 2005 promuove la produzione, la raccolta e la diffusione di contenuti liberi. Per contenuti liberi si intendono opere contrassegnate dai loro autori con una licenza che ne permetta l’elaborazione e/o la diffusione gratuita per ogni scopo. 

Sharon Santarelli