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Stéphanie Frappart e Kateryna Monzul’: arbitraggi al femminile per il bene del calcio

La fase a gironi della Champions League sta per giungere al termine. Molte squadre sono già agli ottavi, e in certi casi le partite hanno poco da offrire. È il caso, per esempio, della Juventus, già qualificata al turno successivo, che mercoledì 2 dicembre ha affrontato la Dinamo Kiev e battuto per 3-0. In questa partita, tuttavia, è successo qualcosa che potrebbe rivoluzionare, si spera, il calcio. L’arbitraggio della gara è stato affidato infatti a una donna, Stéphanie Frappart, in quello che è un episodio senza precedenti nella storia della Champions League.

Un importantissimo passo in avanti non solo per lei, ma per tutto il movimento calcistico femminile. Una donna che arbitra (benissimo, tra l’altro) una partita della massima competizione europea maschile è un messaggio molto forte.

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Ma per Stéphanie Frappart, classe 1983, non è il primo lavoro con una partita di calcio maschile. La francese, infatti, poche settimane fa aveva diretto la gara tra Leicester e Zorja, nei gironi di Europa League. L’anno scorso, invece, arbitrò l’importantissima partita tra Liverpool e Chelsea nella Supercoppa europea, vinta poi dai Reds ai calci di rigore.

Sempre nel 2019, inoltre, Frappart divenne la prima donna ad arbitrare in Ligue 1, essendo lei, come detto, francese.

Una carriera importante per lei, che di certo è abituata a dirigere gare ad altissimo tasso di tensione. Non è un caso che nel 2019 sia stata proprio lei ad arbitrare la finale dei Mondiali femminili tra Usa e Olanda, competizione vinta dalla squadra d’oltreoceano per 2-0.

Tornando all’ultima giornata delle coppe europee, anche l’Europa League ha visto una donna a dirigere una gara. Kateryna Monzul’, ucraina, ha diretto la gara tra Gent e Slovan Liberec, terminata 1-2 per la squadra ceca.

Anche lei, come la collega sopracitata, rappresenta una figura di spicco nel panorama calcistico femminile. Nel 2014, infatti, arbitrò la finale di Champions League femminile tra Tyreso e Wolfsburg; l’anno dopo, invece, la finale dei Mondiali femminile tra Usa e Giappone.

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Nella stessa giornata europea, dunque, ben due fischietti al femminile. Un segnale importante lanciato a tutto il mondo del calcio, che speriamo arrivi anche in Serie A e negli altri campionati europei.

L’augurio per il futuro è che questo diventi la prassi, che non faccia più notizia. Uomini che arbitrano donne e donne che arbitrano uomini, una situazione che rappresenterebbe un enorme passo in avanti per tutti gli sportivi e le sportive del mondo. Le basi ci sono tutte.

Marco Nuzzo