Siete pronti per il tormentone autunnale “sarà una banale influenza o avrò preso il coronavirus?”

Con l’arrivo dell’autunno prepariamoci alla domanda tormentone, ma sarà influenza stagionale o sono malato di coronavirus? Sembrerebbe essenziale porre dei termini per capire se ci troviamo di fronte all’uno od al secondo caso, ma  la capacità di distinguere la semplice influenza stagionale dai sintomi da Covid-19. “Non è cosi’ semplice – ha sottolineato il Professore Pregliasco – nonostante i due virus siano diversi, i sintomi che caratterizzano l`influenza stagionale e il Covid-19 sono molto simili; l`unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è, quindi, quello di eseguire il tampone. E’ bene ricordare che l`influenza con cui abbiamo a che fare tutti gli anni presenta sempre le medesime caratteristiche: insorgenza brusca di febbre oltre i 38 gradi, presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari/articolari) e di un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola). La momentanea perdita (anosmia) o diminuzione dell`olfatto (iposmia), la perdita (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), sono, invece, tipici della Covid-19 e non legati all`influenza stagionale. Attenzione anche ai bambini: se assistiamo al verificarsi di un unico sintomo respiratorio, è verosimile che siamo di fronte a malanni di stagione; se, invece, se ne verifica più di uno contemporaneamente, è bene fare ulteriori accertamenti”.  L`atteggiamento degli italiani in caso di sintomi influenzali: come rivelato dalla ricerca di Assosalute, infatti, se nel 2019 il 55% degli intervistati dichiarava che il primo comportamento, in caso di febbre, sarebbe stato rimanere a casa, riposare e assumere farmaci da banco, oggi lo conferma soltanto il 37,1%, aumentano, infatti, coloro che si rivolgeranno subito al parere del medico di base il 34,5%, rispetto al 12,3% del 2019. In caso di febbre, quindi, che fare? “Al principio sempre valido di automedicazione responsabile – ha risposto Pregliasco – si aggiunge quest`anno il comportamento responsabile. Rimanere in casa se si manifestano i sintomi e isolarsi dagli altri, non andare al pronto soccorso né presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o i numeri verdi regionali o di pubblica utilità 1500. Rimangono validi i classici consigli come: evitare gli sbalzi di temperatura, prediligere un`alimentazione corretta e cercare di non affaticare troppo il sistema immunitario, mantenendo, ad esempio, una sana flora intestinale con l`aiuto dei probiotici”. I rappresentanti dei farmacisti e delle farmacie hanno convenuto sulla necessità di  poter garantire i vaccini, per limitare la circolazione del virus influenzale, analoga copertura alla popolazione attiva: le persone che ogni giorno si recano al lavoro, frequentano i mezzi pubblici e hanno una più intensa vita di relazione. E` senz`altro un fatto positivo che le Regioni abbiano deciso di destinare una parte di vaccini alle farmacie, ma la quantità prevista – circa 250mila dosi – è assolutamente insufficiente a raggiungere questo obiettivo, soprattutto quest`anno, quando si prevede un notevole aumento della richiesta, che potrebbe raggiungere 1,5 milioni di dosi rispetto a una media di circa un milione.

Alessandra Filippello