Si chiama Trasmoz ed è il paese spagnolo scomunicato dalla Chiesa

Trasmoz, il paese che non piace alla Chiesa, scomunicato da Papa Giulio II e mai più riabilitato da alcun pontefice.

Trasmoz è un piccolo paesino della Spagna, il quale è tristemente noto per un insolito record: è stato scomunicato e maledetto con un incantesimo così forte che solamente il Papa in persona può oggi cancellare.
Per spiegare l’arcano bisogna subito anticipare che Trasmoz, che sorge ai piedi della catena montuosa Moncayo, nella regione di Aragona, ha alle sue spalle secoli di stregoneria. L’antico paese, che oggi conta circa 62 anime, è dominato da una collina, sulla cima della quale svettano le mura ormai sgretolate di un antico castello.

La rivalità di Trasmoz con la Chiesa e la scomunica di Papa Giulio II

In passato Trasmoz era una fiorente comunità, ricca di miniere di ferro e argento e vaste riserve di legna come pure di acqua. Era inoltre sede di molti laici – la sua popolazione era composta da ebrei, arabi e cristiani – che grazie ad un regio decreto dovevano pagare le tasse al vicino monastero di Veruela, condizione che per la Chiesa era intollerabile. Così, quando le voci che Trasmoz era centro di stregoneria cominciarono a diffondersi oltre i confini del villaggio, l’abate di Veruela colse l’occasione per punire la popolazione, chiedendo che l’arcivescovo di Tarazona, la più grande città vicina, scomunicasse l’intero villaggio.
Le controversie con Veruela continuò per molti anni, fino a quando il monastero deviò l’acqua dal villaggio. In risposta, Pedro Manuel Ximenez de Urrea, il Signore di Trasmoz, prese le armi contro il monastero. Ma prima che potesse scorrere del sangue, intervenne re Ferdinando II, dando ragione a Urrea e Trasmoz.
La questione sembrava si fosse chiusa lì. Ma molto tempo dopo con il permesso esplicito di Papa Giulio II, venne lanciato un anatema sull’intero paese, era l’anno 1511. Cantando il Salmo 108 dal Libro dei Salmi – lo strumento più potente che la Chiesa possiede per pronunciare una maledizione – l’intero paese subì la scomunica per mano del Papa ed ora soltanto un altro Papa può cancellarla. Questo evento però non è mai avvenuto.
Il castello venne raso al suolo nel 1520 e non venne mai più rioccupato, tutt’oggi le sue suggestive rovine sono visibili sulla sommità della collina. Solo la torre è stata restaurata per ospitare un piccolo museo sulla stregoneria e una collezione di accessori di magia nera, come scope, crocifissi neri e calderoni. L’ultima strega che venne giustiziata a Trasmoz fu La Tia Casca nel 1860, a causa di un’epidemia mortale scoppiata nel centro abitato senza alcuna spiegazione.
Ancora oggi nel mese di giugno – in ricordo del suo passato di streghe e magia nera – si tiene la festa chiamata ‘Feria de Brujeria‘, un mercato dove si vendono lozioni e pozioni curative tratte da erbe e piante allucinogene, che crescono nelle montagne circostanti Moncayo.

redazione