Sanremo non si fa smart: un’occasione mancata per rimanere connessi

La prima serata di Sanremo è stata archiviata, comprese luci ed ombre del caso. L’edizione 2021, come noto, sarà la prima senza pubblico, componente fondamentale del Festival.

Vista la necessità del rispetto del distanziamento sociale, evitando assembramenti e vagonate di ospiti sul palco, ci si aspettava un utilizzo sostanziale e smart della tecnologia, ma non è andata come si sperava.

Sanremo 2021: l’ologramma non fa primavera

La serata sembrava partita bene durante il collegamento di Fiorello con il TG1, in cui il comico siciliano, in diretta dall’iconico balcone dell’Ariston, ha “chiamato a sé” Vincenzo Mollica. Il giornalista, simbolo del Festival da decenni, è comparso di fianco a Fiorello sotto forma di ologramma, comodamente collegato da casa sua, facendoci dimenticare per un attimo le norme anti-covid (ma anche antisocialità).

Ahimè, il momento smart si è fermato lì. Abbiamo assistito ad uno scorrere classico, senza collegamenti social o con il pubblico in diretta da casa. Una bella delusione.

Eppure, le aspettative erano molte, un po’ guidate dalla selezione molto young dei big in gara, ma anche per il modo in cui abbiamo vissuto il 2020, intriso di dirette Instagram, videochiamate, concerti in streaming e chi più ne ha più ne metta.

Il filtro “vecchiaia” a Sanremo 2020.

Alle previsioni guidate da cantanti in gara e situazione pandemica si aggiungono alcuni episodi dell’edizione 2020, come ad esempio l’utilizzo del filtro “vecchiaia” in diretta di Diletta Leotta, che tanto aveva fatto discutere, facendo centro, ma conferendo al Festival una nuova sfaccettatura.

Sanremo 2021: RaiPlay come Internet Explorer

Ritardo di quasi un minuto e mezzo rispetto alla diretta tv, audio e video non stabili nonostante la fibra installata in casa, app che crashano: sono solo alcuni dei disagi subiti dagli utenti su RaiPlay.  Gli appassionati di calcio conoscono molto bene il problema, ritrovandosi ogni tanto a passare da piattaforme come DAZN e Now TV (precarie anche loro eh) a RaiPlay per assistere alle emozionanti telecronache dei turni di Coppa Italia.

Per una decina di partite di calcio ci si può passare sopra (è pur sempre mamma Rai ragazzi), ma non è accettabile che un evento trasmesso in eurovisione abbia un servizio streaming di scarsa qualità.

Il mondo va tremila, ma la Rai preferisce rimanere nella corsia lenta, forte del motto “chi va piano va sano e va lontano”, facendo orecchie da mercante. No, tutto ciò non è più sostenibile.

Sanremo 2021: Amadeus lo conosci Zoom?

Eppure, di spunti di riflessione ce ne sono stati durante la serata, primo fra tutti la gag della telefonata di Fiorello. Perché non si è pensato di organizzare una bella (quanto inflazionata) videochiamata su Zoom con tutti gli amici fighi di Fiore e Ama, invece di improvvisare telefonate in diretta con vivavoce sul microfono in pieno stile sagra di paese? Vi informiamo che è disponibile anche la versione free di Zoom.

La “gag” della telefonata in vivavoce Credits: RaiPlay

Guardando al pubblico, invece, sarebbe stato affascinante pensare ad un utilizzo diverso della platea vuota, riempiendola ad esempio con schermi led qua e là, mostrando le foto dei telespettatori condivise sui social o più semplicemente dei cartonati, riempiendo l’ambiente e facendo sentire meno soli artisti e spettatori.

Per aumentare l’engagement del pubblico, inoltre, Fiorello avrebbe potuto organizzare dei collegamenti causali con alcuni fortunati telespettatori attraverso una diretta Instagram, strumento che l’attore siciliano conosce benissimo e sa gestire al meglio. Niente di tutto questo è stato considerato purtroppo.

La settantunesima edizione del Festival sul piano dei risvolti tecnologici si è aperta malamente, dimostrando che un elefante come Sanremo non ha le capacità, o forse la voglia, di rimanere al passo con i tempi, anche se quest’ultimi sono accelerati e cambiati da una pandemia. Non resta che sperare di essere smentiti nelle prossime serate!

Paride Rossi