sanremo delusi esclusi podio

Sanremo, scopriamo chi sono i delusi e gli esclusi dal podio

E’ finita. Si è conclusa la 70esima edizione del Festival di Sanremo. Stabilito il podio dei vincitori, non sono mancate le sorprese e neppure le delusioni. La prima vera rivelazione è giunta da Diodato. Il suo brano, “Fai rumore”, ha convinto tutti, sera dopo sera, scalandolo la classifica e aggiudicandosi il primo posto. Una ballad intensa e melodica che spinge a ricordare un nostalgico amore. Il grido di Diodato ha vinto, contro ogni aspettativa. E’ piaciuto, ha conquistato e ora si prepara a rappresentare l’Italia all’Eurovision.

Se la scommessa Diodato ha sorpreso e tutto sommato ha reso contenti un po’ tutti, rimane, tuttavia, la delusione di chi quel podio l’ha sfiorato. Beh, c’è anche chi ci ha creduto dall’inizio, ma in realtà non si è mai classificato. Una delusione soprattutto per i super favoriti, che il podio, invece, non l’hanno nemmeno sfiorato.

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La delusione più grande arriva da Elodie. Il suo brano, Andromeda, è potente e difficile, sicuramente una delle canzoni più forti e radiofoniche del festival. Il suo settimo posto è costato tanto a chi in lei ha creduto dal primo momento. Potenza vocale, un look da togliere il fiato, un brano giusto, per Elodie, capire dove ha toppato, sarà molto difficile.

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Le Vibrazioni, ad un certo punto, erano lì, ad un passo dalla vetta. La carica del gruppo è arrivata man mano. Serata dopo serata il podio si avvicinava sempre più, con quel brano grintoso e un po’ incazzato e un inciso che rimane ben fisso nella mente. La sera della finale ha colpito la scelta di mandare avanti Mauro Iandolo, il bellissimo interprete della LIS (la lingua dei segni), che ha catturato l’attenzione di tutti. Tutto però è sfumato, qualcosa non ha convinto ed il podio si è allontanato definitivamente.

L’esito di questo Sanremo, per Levante, dev’essere stato un grattacapo. Il pezzo è sicuramente tra i più impegnati e belli di tutti quelli presenti in gara. L’arrangiamento convince, in perfetta linea con chi è reduce dall’ascolto di Magmamemoria. Le esibizioni hanno dimostrato che la grinta e la padronanza del palco erano materia ben studiata da Claudia Lagona, eppure niente. Il podio lontanissimo, così come un qualsiasi premio della critica. Perché?

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Un po’ di amaro anche per due big che il palco dell’Ariston hanno provato a conquistarlo a suon di rock e grinta. Irene Grandi e Piero Pelù, due ritorni che però, non hanno convinto. Piero forse per un istante ha pensato di potercela fare, il suo Gigante solcava le onde, poi è affogato.

Chi sul podio era certo di non arrivarci è Elettra Lamborghini. Qualcosa è sfuggito fin dal primo momento. Ci si aspettava di più da Elettra, da lei come persona, non dal suo brano. No, la sua canzone è giusta, talmente giusta che sicuramente risuonerà per tutta l’estate, in tutti i lidi e in tutte le discoteche d’Italia.

C’è chi il podio non lo ha nemmeno sfiorato e pensare di vincere il festival era un’utopia. Nonostante tutto, la vera star del Festival è stata senza dubbio Achille Lauro. La sua canzone non ha retto il confronto con il suo messaggio di libertà, con il suo rompere gli argini della normalità e irrompere nel conformismo becero borghese. Un po’ dispiace, a tutti, anche a Gucci.

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Due giri di Amaro per Gabbani e per i Pinguini, loro si che ci sono andati vicini. Beh, Gabbani ha ricordato il sapore della vittoria, i Pinguini ci hanno provato a prendere la torta, ma non ci sono riusciti. La scalata al terzo posto dei Pinguini è probabilmente la rivelazione e la sorpresa più evidente. Partiti con poche aspettative e una quota di vittoria quasi nulla, si sono ritrovati a sfiorare il trofeo. Ottimo posizionamento, contro ogni previsione!

Benito Dell'Aquila