La Cattedrale Nuova riflessa sul fiume Tormes

Salamanca, la città spagnola che tutti chiamano la piccola Roma

In qualsiasi guida turistica, o manuale di viaggio in cui vi capiterà di buttare l’occhio, leggerete che “Salamanca è la città più elegante della Spagna”. Dopo quest’affermazione non vi sorprenderà sapere che nel 1988 è stata, per di più, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Queste attribuzioni, però, potrebbero, in questa sede, rimanere vane se non accompagnate da spiegazioni, o meglio, da fatti che possano testimoniare, perché proprio una piccola città come Salamanca, situata nella Comunità autonoma di Castiglia e León, giusto a due ore dalla capitale Madrid, è da considerare come una delle città più straordinarie della Penisola iberica. Comincia qui, allora, la scoperta di Salamanca.

A SALAMANCA: UN GRANDE FIUME IN UNA PICCOLA CITTÀ

Se state cercando una meta turistica, in cui impegnare le giornate a prendere il sole e fare un tuffo a mare, sappiate che Salamanca non fa al caso vostro, ma vanta ben altre qualità.
Innanzitutto, perché a discapito di quanto si possa pensare quando si parla di località spagnole, a Salamanca fa molto freddo nei mesi invernali ed autunnali. In estate si sta sicuramente meglio, ma non é comunque una vera e propria meta estiva. D’altro canto, non troverete neanche il mare, bensì un fiume: il Tormes.
Una cartolina salamantina (si, è così che si dice perché il nome deriva dal latino Salamantica) per eccellenza è quella che riporta la cattedrale nuova di Salamanca che si rispecchia sul fiume. Un vero e proprio specchio riflesso in cui risulta difficile, in certe meravigliose giornate, distinguere quale sia tra le due immagini l’oggetto reale.

Dove c’è un fiume c’è sempre un ponte.

Per fare lunghe passeggiate all’aria aperta, e per ammirare anche la magnificenza delle costruzioni salamantine è possibile percorrere “el Puente Mayor del Tormes”, noto come ponte romano di Salamanca. Il terreno in cui si cammina è per lo più roccioso, quasi rovinato. É molto suggestivo pensare che prima di te tantissime persone lo hanno attraversato. Tra queste anche filosofi e letterati, perché Salamanca è soprattutto cultura. Infatti, proprio in riferimento al nome del ponte e del fiume, ai più attenti non sarà sfuggito un certo riferimento ad un romanzo cardine della letteratura spagnola: “Lazarillo de Tormes”, il cui autore rimane ancora anonimo, ed anche la data di pubblicazione è incerta, ma insomma, resta comunque una caratteristica peculiare di Salamanca.

L’Universitá: una grande storia per una piccola meta come Salamanca

A proposito di cultura, come non nominare il poeta, scrittore, politico, chi più ne può più ne metta, Miguel de Unamuno, che è stato tra l’altro un celebre rettore dell’Università di Salamanca. È possibile, infatti, visitare proprio a Salamanca anche la casa museo di questo magnifico personaggio, uno dei padri della letteratura spagnola.

Per quanto riguarda l’Università, basti solo pensare che risale al 1218, ed è la più antica e prestigiosa della Spagna – quasi alla pari di Oxford – per comprenderne l’estremo valore storico e artistico.

Ogni anno, l’Univerdisad de Salamanca ospita migliaia di studenti provenienti da tutte le parti del mondo, e nonostante la ricca storia che i suoi palazzi vantano tutt’oggi, è un grandissimo centro di innovazione. Per controbilanciare tale caratteristica, non mancano delle famose leggende che possano in qualche modo stimolare curiosità agli occhi di uno studente, o di un semplice turista. Una fra tutte contraddistingue Salamanca e concerne proprio la facciata antica della sua università. Si tratta della “ranita de Salamanca” – anche se qualcuno più puntiglioso sostiene si tratti di un rospo .

La leggenda narra che, chi, senza aiuto, riuscirà a vedere la rana nel mezzo di oggetti e sculture di ogni tipo che si trovano nella facciata, avrà successo nello studio e nella vita in generale (non vi dico quanto ho gioito nel momento in cui l’ho trovata, un anno dopo mi sono laureata). Inutile dirvi, che se cercate un souvenir prettamente salamantino e che sia anche un portafortuna, una rana in ceramica è ciò che troverete per le vie della Rua Mayor, la via piena di negozietti che lascia spazio poi alle facoltà di Filologia e Traduzione nonché alla Cattedrale vecchia di Salamanca.

La Rua Mayor

La Cattedrale di Salamanca

In pieno stile architettonico romanico e gotico, tra una lezione di geografia e una di inglese; tra un negozio di souvenir e uno di jamón serrano (prosciutto tipico spagnolo) è impossibile non ammirare la cosiddetta Catedral Vieja di Salamanca. Sì, in una piccola città come Salamanca ci sono due cattedrali: la nuova e la vecchia.

Vi starete chiedendo, tutto molto bello, ma oltre visitarla e apprezzare la bellezza della sua architettura ci sono attività da poter fare al suo interno? La risposta è sì.

 

È infatti, immancabile durante un viaggio a Salamanca la partecipazione al tour Ieronimus, grazie al quale si ha accesso alle terrazze, torri più alte, e campane della Cattedrale vecchia. Un’esperienza che per chi soffre di vertigini non è proprio l’ideale, ma una volta su, la vista panoramica dell’intera città dall’alto, fa sì che la meraviglia abbia una risonanza maggiore rispetto alle paure. Tra l’altro, ogni cosa, come sempre a Salamanca, non è lasciata al caso, infatti non sarà solo una grossa fatica scalare la cattedrale fino ad arrivare al punto più altro, ma tra una scalinata e l’altra sarà possibile ammirare stanze ricche di oggetti, libri, e strumenti di ogni genere, di profonda rilevanza storica.

Il turismo culturale è la carta vincente di questa straordinaria meta.

Il cuore della piccola Salamanca è la sua piazza principale: Plaza Mayor

Sarebbe proprio il caso di dirlo “tutte le vie portano a Plaza Mayor”, sì proprio come il nostro proverbio con Roma, non per caso si dice “Salamanca, Roma la Chica”, ovvero “Salamanca, la piccola Roma”.

In fin dei conti, è una piccola città, ma piena di viuzze che possano anche trarre in confusione un turista, tuttavia per quanto ci si ostini, il rischio di perdersi è nullo perché si troverà sempre una scorciatoia per uno dei quattro angoli di questa lucente piazza che accoglie ristoranti, bar, fast-food, ma anche negozi di ogni genere. Una piccola città come Salamanca sarebbe quasi vuota senza Plaza Mayor, che per ogni occasione è pronta ad ospitare scioperi, proteste, ma anche palchi per concerti o semplicemente per far festa, come per esempio accade durante la cosiddetta “Noche vieja universitaria”. Si tratta di un evento che si celebra ogni anno dalla fine degli anni ’90 e coincide con il penultimo giovedì di dicembre, anticipando così la noche vieja per eccellenza, ovvero il 31 dicembre.

Perché si festeggia? Salamanca pullula di studenti, e vive della propria Università, tuttavia la maggior parte dei ragazzi fa ritorno a casa nel periodo delle feste e allora Salamanca decide di salutarli, festeggiando anticipatamente insieme la fine di un anno con musica e tantissime tradizioni spagnole, ad esempio quella di mangiare allo scattar della mezzanotte 12 gelatine in cambio dei 12 chicchi d’uva che si mangiano regolarmente durante l’ufficiale ultimo dell’anno.

Plaza Mayor baciata da un raggio di sole

Plaza Mayor, come molte piazze europee adesso è isolata, è vuota ed è un peccato. Agli occhi di chi l’ha vissuta tutti i giorni sembra quasi surreale, sebbene al momento è giusto che sia così, è lecito anche sperare affinché si torni a viaggiare e a riempire quelle piazze che ci sono entrate nel cuore.

Per quanto piccola possa essere Salamanca come città ha delle meraviglie ad ogni angolo, da musei a giardini sino a parchi immensi, descrivere tutto sarebbe un’ardua impresa, bisognerebbe viverla non appena possibile, perché la Spagna è tutta magica, ma Salamanca è speciale.

Giulia Grasso