Quali sono gli utilizzi più diffusi dello SPID?

La tecnologia sta compiendo continuamente dei balzi in avanti, migliorando la vita di tutti ogni giorno di più. Ciò è possibile grazie ai molteplici processi della digitalizzazione, e le moderne applicazioni non fanno altro che rendere la routine professionale e privata molto più semplice rispetto al passato. Grazie alle intuizioni e alle innovazioni del momento, agire online è diventata un’abitudine che la popolazione globale ha manifestato senza indugio. Le persone si avvalgono della loro identità digitale per svolgere le procedure amministrative, evitando le noiose file agli sportelli e gli altri soliti ostacoli. A tal proposito, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, il cui acronimo è SPID, consente ai cittadini di accedere ai servizi online presenti sulle varie piattaforme della Pubblica Amministrazione.

Lo SPID ha certamente semplificato e migliorato il processo di autenticazione nei siti degli enti pubblici; in ragione di questo suggeriamo a chi ancora non lo ha di dotarsene – la procedura si può fare anche da soli e in questo senso segnaliamo l’articolo di Letterasenzabusta.com in cui viene spiegato come attivare lo SPID online – dato che una volta attivato può essere sfruttato per accedere a diversi portali nella sicurezza più totale. Siccome più e più volte, da quando è stato introdotto da AgID nel 2016, il Sistema Pubblico di Identità Digitale è stato messo in discussione, è bene specificare ai lettori quali sono i suoi utilizzi più diffusi, così da comprenderne le potenzialità e l’attuale rilevanza.

Gli utilizzi più diffusi dello SPID: ecco di quali si tratta

Gli ultimi dati registrati relativi allo SPID, dicono che circa 35 milioni di italiani possiedono la loro identità digitale, e con essa possono ottenere più rapidamente un accesso per usufruire dei molteplici servizi online. In particolar modo, lo SPID viene impiegato per determinati servizi disponibili sui portali della Pubblica Amministrazione: INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate.

Infatti, la maggior parte delle persone tramite SPID riescono a pagare le tasse, a compilare il modello 730 precompilato, a consultare il CUD, a controllare la propria situazione contributiva e tanto altro ancora. I giovani studenti possono accedere all’app IO, nonché alle specifiche piattaforme per partecipare a bandi come quello relativo alla borsa di studio. Tra gli utilizzi più diffusi dello SPID, inoltre, ci sono quelli legati ai servizi indirizzati ai lavoratori, per cui le statistiche evidenziano un gran numero di accessi al Portale Servizi Lavoro.

Quali altre procedure sono facilitate grazie allo SPID

Ovviamente gli utilizzi dello SPID non finiscono qua, e ci sono tante altre procedure ormai facilitate proprio grazie all’impiego dell’identità digitale. Ad esempio, è possibile fare richiesta per i certificati anagrafici online accedendo semplicemente al sito del comune di riferimento. Inoltre, lo SPID è utile per poter consultare le contravvenzioni e i pagamenti, nonché il saldo dell’ICI e dell’IMU, oppure per prenotare le prestazioni sanitarie.

Sempre per restare nel settore della medicina, grazie all’identità digitale si possono ritirare i referti digitali, si ha accesso al fascicolo sanitario elettronico, e si può eventualmente cambiare il medico di base. Infine, si segnala che i cittadini hanno la possibilità di accedere ai servizi online di altre nazioni dell’UE, a patto che queste ultime abbiano aderito al nodo eIDAS italiano.

Il futuro dello SPID: come cambierà?

Il governo Meloni ha espresso parecchi dubbi circa l’impiego dello SPID in Italia. Infatti, avendo fissato come obiettivo il raggiungimento di una soglia pari ai 42,5 milioni di italiani in possesso dello SPID, ed entro il 2025, si starebbe pensando di apportare delle modifiche all’identità digitale. Questo sistema potrebbe venire integrato con un altro già testato da tempo, conosciuto come IT Wallet, ovvero un portafoglio digitale. Ma, siccome sono stati elencati i numerosi utilizzi che si possono fare tramite lo SPID, è molto difficile che verranno indetti dei cambiamenti drastici rispetto al presente, e dunque i cittadini potranno ancora contare sulla loro identità digitale.

 

Sergio Meloni