Pull a pig: il modo più umiliante per scaricare qualcuno

Spesso e volentieri le relazioni finiscono, e le rotture possono essere anche traumatiche almeno per una delle parti coinvolte se non addirittura per entrambe. Ma esiste modo e modo per lasciare una persona, e la moda del ”Pull a pig” è indubbiamente uno dei più orrendi mai ideati. In cosa consiste? A raccontarlo è stata Sophie Stevenson, 24 enne inglese. Ha raccontato di essere stata vittima del ”Pull a pig” da parte di Jesse Mateman, un ragazzo olandese 21 enne.

I due si erano conosciuti a Barcellona, durante una vacanza. Era il mese di agosto e Sophie si trovava in Spagna assieme a sua cugina, mentre Jason si era recato insieme ad alcuni amici. Sullo sfondo dello scenario venne dipinto il drammatico attentato terroristico durante il quale persero la vita 13 persone, mentre oltre 130 rimasero ferite. Il fato volle che sia Sophie che Jason si trovavano in quel momento a poca distanza dal luogo della sparatoria. Durante quei momenti di panico, nei quali l’eccitazione raggiunge livelli altissimi, i due si conobbero e finirono a letto insieme.

Lo sconvolgimento emotivo provocato da quel fatto fece da reagente per una storia d’amore vacanziera che però morì al momento del ritorno a casa. Sophie e Jesse si scambiarono i numero di telefono, e continuarono a sentirsi anche una volta che le loro strade si erano divise. I due iniziarono quindi a pensare ad una relazione a distanza. Alla fine Sophie ha raccontato di essere stata invitata da Jesse a passare alcuni giorni ad Amsterdam per un secondo appuntamento. Cosi la giovane ha immediatamente prenotato il volo ed ha raggiunto il suo amato.

Una triste sorpresa

Avevamo parlato del fatto che sarei andata a trovarlo. Sapeva che avevo prenotato il volo e l’albergo e che sarei arrivata nel pomeriggio alle cinque in aeroporto”  racconta Sophie. Ma una volta arrivata ad Amsterdam, la ragazza scoprì che Jesse non c’era ad aspettarla. Attese due ore l’arrivo del ragazzo continuando a chiamarlo invano senza però ottenere alcuna risposta. Alla fine decise di salire su una navetta per l’hotel nell’attesa di capire quale fosse la ragione per la quale Jesse non si faceva sentire o vedere.

Dopo ben sei ore Jesse la contattò su Snapchat, ma solamente per dirgli che era stata vittima di un ”pull a pig”. Sophie rispose chiedendogli come potesse essere stato cosi cattivo, ma tutto ciò che ottenne in cambio fù quello di venire bloccata.  Non avevo più modo di contattarlo, ero pietrificata. Sola, in un Paese straniero, pensavo se avrei potuto cambiare il volo di ritorno in modo da poter tornare a casa l’indomani mattina. Ero furiosa”.

Il pull a pig nello specifico è un crudele gioco che consiste nel sedurre una ragazza considerata poco appetibile, salvo poi abbandonarla.

Infatti ”Pull a pig” può essere tradotto con ”Accalappia una scrofa (o un porco, nel caso in cui la vittima decisa sia un ragazzo)”. Di fatto non è una moda cosi recente dal momento che l’usanza di illudere appositamente una persona cotta di qualcuno solo per divertirsi assieme agli amici purtroppo era molto frequente già in passato, specialmente fra i più giovani. Ma arrivare al punto di spingere una persona a prenotare volo ed hotel viaggiando per diverse ore in aereo solo per scaricarla con un messaggio una volta giunta a destinazione è davvero tremendo. Anche se dal canto suo, Jesse afferma che la storia di Sophie sia stata inventata di sana pianta. Chi dei due avrà ragione?

redazione