Preparano il funerale, ma il loro caro è ancora vivo: “Comunicazione sbagliata dell’ospedale di Foggia”

Gli ospedali sono terribilmente provati in questo periodo storico. La mole di lavoro che gli ospedali sono chiamati a svolgere non era minimamente pensabile e le strutture sono chiamate a sacrifici inimmaginabili. In questo periodo è necessario per tutti cercare la calma e organizzare le idee, ogni passo falso può essere deleterio e in un modo o nell’altro può causare un immenso dolore.
Bisogna valutare bene ogni mossa, riflettere su ogni parola, ed evitare di fare mosse troppo affrettate, perchè queste hanno sempre degli effetti troppo grandi.
E’ quello che è successo all’Ospedale Riuniti di Foggia, dove per un errore di comunicazione, un anziano di 86 anni residente presso la RSA Fondazione Palena, tristemente nota per il focolaio scoppiato a inizio novembre, è stato dato per morto.

L’edizione di Bari de La Repubblica spiega di come sia partita in maniera erronea una comunicazione relativa al decesso dell’uomo, e di come la famiglia di questo abbia subito organizzato in fretta e furia un funerale per rendere omaggio all’uomo, che però è ancora vivo.

“Il vostro caro è ancora in vita” è con queste parole che il medico di famiglia ha informato i parenti, il giorno dopo la ricezione di quella macabra comunicazione che li informava della morte del signor Fernando Cristiani, ricoverato dal 6 novembre a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni dovute al Covid-19.

La famiglia aveva agito immediatamente per far sì che il funerale dell’uomo venisse celebrato nel migliore dei modi organizzando con il servizio di onoranze funebri una cerimonia per l’uomo. Alle 15 le onoranze funebri si sarebbero recati al pronto soccorso per prendere l’uomo, se non fosse stato che, come spiega la nuora:  “Ma poco prima riceviamo una ennesima telefonata”, la telefonata informa la famiglia dell’errore di comunicazione e gli comunica che seppur in gravi condizioni, Fernando era ancora vivo. La famiglia in uno stato di felicità mista a sgomento ha deciso di prendere subito provvedimenti per l’accaduto e fare un esposto alla Procura della Repubblica. “Vogliamo sapere chi è il colpevole di un gesto così meschino. Non è accettabile quello che abbiamo vissuto”

Andrea Calabrò