Prada e le sue Multiple Views ci fanno girare la testa

Prada ha sempre avuto uno stampo digital, sin dall’inizio dell’apertura del brand nel 1972. Miuccia Prada si è sempre distinta per l’incredibile forza sintetica e la capacità di cristallizzare, se non digitalizzare, visioni espressive in fantasie shocking e difficili da dimenticare. La presenza del nuovo co-direttore creativo Raf Simons si vede nella precisione delle linee, così tanto amate dall’ex architetto. Così alla prima Digital Fashion Week di sempre, la casa di moda milanese non delude presentando la collezione Spring/Summer 2021. Lo show, in diretta sul sito di Camera Moda e disponibile fino alle 14 di domani sul profilo Instagram di Prada, è un fashion film all’insegna del design, della moda concettuale e della la rifrazione della luce e delle sue ombre.

via nytimes.com

Capitolo uno: The show that never happened

La camera puntata sul un muro dell’hangar vuoto di Fondazione Prada che inquadra 5 schermi proiettanti a caratteri cubitali: “The show that never happened”, la sfilata mai avvenuta alla Milan Digital Fashion Week 2020. Questo il surreale inizio della sfilata Haute Couture 2021 di Prada presentato da Willy Wanderpierre.
Completi sartoriali bianchi e neri o floreali su sfondo panna sfilano sui corpi di modelli assenti, distorti dalla camera che li insegue affannosamente mentre camminano seguendo un percorso apparentemente confuso di fronte ad un pannello visivo che li riflette.

 

via Vogue Runway

Capitolo due: ingegneria meccanica

Prada ci mostra il dietro le quinte della fondazione, in cui abiti casti, neri e bianchi e borse in pelle si agganciano ai condotti industriali su una colonna sonora di pianoforte. Bianco e nero, il pizzo cresce su un abito a campanella con corpetto senza spalline, con gambe coperte da calze ipercoprenti.

via vogue.com

Capitolo 3: David Lynch vibes

Diretto da Joanna Piotrovska. Incentrato sulla concentrazione di tatto e udito, i modelli ad occhi chiusi mostrano il movimento delle pregiate pelli che formano giacche e gonne minimal in uno spazio chiuso da pesanti tendone nere, seguendo il ritmo di uno schiocco di dita. Appaiono e scompaiono, come dietro le cappe di David Lynch, figure eteree vestite di abiti puliti e quasi casti in cotone bianco, con dei rigidi fiocchi sulla schiena.

via voguerunway
via vogue.com

Capitolo 4: di nuovo al cinema

Questa volta dinamico, sullo sfondo delle luci neon, i modelli prendono posto in una sala cinematografica dove sfilano morbide giacche color terra e cardigan intrecciati in lana. Martine Syms dirige la fotografia rendendo un girato dinamico e divertente, diverso dagli altri.


Capitolo 5: Multiple Views

Il muro riflettente di Fondazione Prada diventa teatro di giochi di luce, sospesi tra terra, acuq e spazio. Le visioni multiple di Prada, dirette da Terence Nance ,si frammentano con la luce, ed i modelli indossano completi tecnici in pvc con logo, con e senza manica, polo e culottes bianche, accompagnate da sneakers.

via voguerunway

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Alla fine arriva mamma

Nel finale dello show, volumetrie alla Comme des Garcons ma estremamente precise, giacche e camicie sartoriali, cravatte e cappe scure si fondono al logo Prada e tornano in Hangar, mostrando chiaramente quanto la collezione Haute Couture sia variegata e attenta a tutti i riflessi di luce del mondo attuale. Miuccia Prada fa capolino da una piccola porta grigia, salutando con un timido sorriso mentre indossa un completo nero con un ampio colletto a profili bianchi.

 

Irene Coltrinari