Pensava di aver spento il video di Zoom: giornalista sospeso : «Si masturbava durante una riunione»

Quello che è accaduto ha dell’incredibile, una storia degna dei nostri giorni, dove a causa del Covid-19, lo smartworking è diventato tanto uno strumento per arginare la continua pandemia, quanto per apprendere un nuovo modo di lavorare da casa.
Purtroppo evidentemente ancora non tutti hanno preso confidenza con i nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia e spesso e volentieri questi possono ancora essere fonte di imbarazzo. Non possiamo dimenticare infatti come durante il lockdown andavano in giro per What’s App numerosi video del collega “scoreggione” e della moglie del professore che girava nuda per casa dopo la lezione: insomma le video-conferenze ancora non sono entrate perfettamente nelle nostre vite, o meglio, il nostro modo di interagire con la camera ancora non è stato correttamente ottimizzato e a farne le spese questa volta è un “arzillo” giornalista del New Yorker.

La carriera di Jeffrey Toobin potrebbe infatti aver subito una brusca caduta, sebbene l’uomo sia una delle firme più di spicco del famoso settimanale USA, questo è stato capace di realizzare la gaffe più epica dell’epoca Covid, avendo deciso di masturbarsi durante una riunione con la redazione.

L’uomo una volta compreso il grave errore non ha mancato subito di fornire una giustificazione, affermando: «Credevo la telecamera fosse spenta», ma questo non deve aver convinto i superiori della rivista. L’analista finanziario nel corso della riunione aveva chiesto di prendersi del tempo per riflettere e così convinto di aver spento la telecamera e il microfono, come lui stesso ha dichiarato, si è lasciato andare in fantasie erotiche accompagnate da gesti di onanismo.

Grazie all’intervento di due colleghi, che nel corso della videochiamata, che aveva previsto la simulazione elettorale, in vista delle elezioni del 3 novembre, Toobin si è accorto di quanto stava compiendo e ricevendo la segnalazione dei colleghi ha subito spento la telecamera ed è uscito dalla chat, secondo le indiscrezioni fornite da Vice. Il giornalista è poi sparito dalla scena per alcuni minuti, riaccedendo poi alla videocall senza fare riferimento all’accaduto, che invece deve essere arrivato ai pieni superiori che hanno deciso di prendere provvedimenti contro l’autore del gesto che è stato sospeso dal lavoro.
Un grave danno per il New Yorker che a pochi giorni dell’appuntamento politico più importante dell’anno, perde uno dei suoi analisti di punta e dovrà sicuramente trovare un rimedio o reintegrare l’autore di un gesto che va condannato non tanto per il gesto, umano, ma per le modalità. E’ sempre giusto controllare che la telecamera sia spenta prima di concedersi a qualsiasi azione che rientra nella sfera strettamente personale, che esso sia un atto di masturbazione o una scoreggia.

Andrea Calabrò