Penny Dreadful, la serie TV sui romanzi gotici dell’Ottocento

Di Luca Tognocchi per Social Up!

Penny Dreadfulè un interessante esperimento televisivo che parzialmente cavalca l’onda degli ammodernamenti horror dei romanzi gotici inglesi dell’Ottocento. Ma non si limita a fare ciò: infatti lo sceneggiatore John Logan ha creato una Londra nella quale coesistono personaggi come Frankenstein e le sue creature, Dorian Gray, vampiri, streghe e lupi mannari. Con l’avanzare delle stagioni aumentano i riferimenti a questa narrativa fino alle ultime aggiunte, proprio nell’appena iniziata terza stagione: il Dr. Jekyll (attendiamo di incontrarne l’alter ego) e Dracula.

La narrazione segue un filone thriller-horror che non sfocia mai nello splatter per rimanere su livelli di tensione altissimi. Le vicende annoverano fra i protagonisti principali Sir Malcolm e Vanessa Ives, anche loro personaggi topici del romanzo Ottocentesco: il primo è un riccone che cerca l’avventura in Africa ,sulla falsa riga di alcuni personaggi di Rudyard Kipling, mentre la seconda è una giovane donna posseduta da entità sconosciute. Questi due personaggi ne incontreranno molti altri (alcuni sono quelli sopracitati), per condurre lo spettatore in una moderna mitologia dove c’è posto per gli anfratti più oscuri del cristianesimo e per le creature che terrorizzano i sogni di bambini ed adulti. Il pantheon che si viene a creare ricorda quello di “Sandman” creato da Neil Gaiman. Da quella che sembra un semplice storia del terrore, e i “penny dreadful” erano proprio economici giornaletti di storie macabre e violente, si sviluppa un complesso intreccio di storie, personaggi, culture, credenze e superstizioni che indaga molto bene i più profondi meccanismi dell’essere occidentale.

L’indagine di cui sopra è svolta in maniera assolutamente non didascalica ed è questo uno dei più importanti punti a favore della serie. Nell’arco delle due stagioni concluse sono state sviluppate trame dove lo spettatore era costretto a brancolare nel buio per buona parte degli episodi, lasciato a raccogliere da solo molti indizi e a connettere punti apparentemente separati. Questo procedere misterioso e chiuso della trama rende l’intreccio interessante e stimolante, soprattutto per spettatori ormai anestetizzati dalla TV americana che ci ha abituato eccessivamente al “tutto e subito”.

Un elemento di cui non si può evitare di fare menzione è Eva Green, l’attrice che interpreta la conturbante Vanessa Ives, uno dei personaggi femminili più interessanti della TV contemporanea. E’ lei ad essere sicuramente la protagonista indiscussa di “Penny Dreadful”, grazie per esempio all’episodio 3 di ognuna delle prime due stagioni che costituisce un flashback sulla sua vita, interrompendo così completamente la narrazione regolare (speriamo quindi di ritrovarlo anche nella nuova stagione).

Non si è parlato nello specifico della nuova stagione, poiché dalla première si può intuire come essa riprenda e continui a sviluppare tutti gli elementi positivi già enunciati, mostrati senza essere messi a punto nella prima stagione per poi essere portati ad un altissimo livello in un’incredibile seconda stagione. Possiamo solo sperare che “Penny Dreadful” continui così! 

redazione