Padri e figlie: un rapporto d’amore che dura una vita

Padre, papà, papi, e chi più ne ha più ne metta; tanti modi diversi per indicare la stessa persona, lo stesso ruolo. Agli albori del ventunesimo secolo, ci troviamo a fare i conti con una idea di famiglia e di familiarità, necessariamente diverse da quelle con cui hanno fatto i conti i nostri genitori, i nostri nonni e ancor più i bisnonni. Probabilmente, per quelli di voi che hanno avuto la fortuna di poter conoscere questi ultimi, non suonerà nuova la descrizione di un sistema parentale molto rigido, severo e talvolta austero.

Complice la rivalutazione dell’infanzia avvenuta dai primi anni del ‘900  a opera dell’italiana Maria Montessori, che incoraggiava a non trattare i bambini come piccoli adulti, ci troviamo nell’epoca a noi contemporanea ad analizzare un modello di nucleo familiare caratterizzato da dinamiche nettamente differenti da quelle prima esposte. Nell’ambito dello sviluppo psicosessuale, Freud aveva parlato del Complesso di Edipo: teoria che mette al centro il ruolo giocato dalla madre nello sviluppo del figlio maschio. Ma che ne è dell’influenza che il padre esercita nella crescita della figlia? Oggi più che mai pare necessario approfondire questo tema.

Gli studi delle Scienze Umane intrapresi al riguardo sono molteplici, ma ciò che risulta interessante sono gli effetti della variazione di questo ruolo, che ognuno di noi può percepire nella propria quotidianità. La nostra società non è più quella dei primi anni del ‘900: abbiamo conosciuto il Boom economico degli anni 50-60 con conseguente Baby Boom nelle famiglie; abbiamo conosciuto il movimento di emancipazione femminile che ha portato le donne ad avere un impiego al di fuori della famiglia e di conseguenza a dover delegare all’altro componente della coppia mansioni che fino a qualche decennio precedente erano sue per obbligo sociale. La voglia di scalare la montagna della propria carriera per arrivare in cima, ha portato le coppie a fare meno figli, ma ad investire di più su quei pochi che se ne fanno.

E’ proprio qui la prima grande differenza che ha modificato il ruolo dei genitori e specialmente del padre nella vita della prole. Oggi sui figli si investe. Facciamo investimenti economici, siamo disposti a spendere qualche risorsa in più per garantire ai nostri figli una formazione adeguata, siamo disposti a conoscerli e a capire quanto sia importante passare del tempo con loro. Se le mansioni familiari si dividono, è ovvio che i singoli componenti della coppia saranno chiamati a doversi occupare dei bambini anche senza la presenza dell’altro. Questo ovviamente implica che il padre passi del tempo con la figlia, nel caso ne abbia una. E’ davvero incredibile quanta influenza questo ruolo eserciti; tradizionalmente siamo portati a pensare che ci sia “più affinità tra donne”, e di conseguenza si crede che nel momento in cui una ragazza ha un problema, è bene che chieda aiuto alla madre. Questo in alcuni casi può essere vero, ma ascoltare un parere proveniente da qualcuno appartenente al sesso opposto e che ha a cuore il nostro bene, come un papà, può essere decisamente più produttivo che crogiolarsi nella certezza dell’appoggio materno. Diciamocelo, talvolta gli uomini tendono a peccare un po’ di sensibilità, ma non è necessariamente un aspetto negativo! Si cresce quando ci si scontra, e la figura del padre risulta particolarmente adatta a questo.

Un papà racchiude sempre dentro di sé un lato tenero riservato a sua figlia; ed è per questo che è capace anche di comprensione. Inoltre, se una bambina cresce con accanto una figura maschile positiva, che sa apprezzarla ed incoraggiarla, che tipo di compagno cercherà poi per sé stessa quando verrà il momento? Sono troppi i casi di cronaca che raccontano di femminicidio ed uxoricidio, e quando si va a scavare nel passato della vittima, spesso troviamo storie di bambine che si sentivano in colpa per non essere state capaci di farsi amare del proprio papà o di non essere amate come avrebbero desiderato.

La classica frase “comportati con lei come vorresti facesse il suo fidanzato” in casi come questi risulta essere particolarmente emblematica. Una ragazza che ha rapporti felici con la figura paterna, saprà riconoscere una figura maschile potenzialmente deleteria per lei, anzi, non ci si avvicinerà neppure. Inoltre, il tipo di rapporto che una bambina instaura con il suo papà, si riflette anche su come si approccerà agli eventi della vita. Sarà insicura, coraggiosa o addirittura spavalda? Sarà una “amazzone corazzata”, che ha paura ad aprirsi con gli altri, oppure una ragazza spigliata e intraprendente? Dipende quasi tutto da come tu, papà, deciderai di comportarti con lei. Sicuramente sono stati fatti dei notevoli passi avanti rispetto al passato, ma un figlio, in questo caso una figlia, è per la vita, e nella vita non si smette mai di imparare e migliorarsi.

Nausicaa Borsetti