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N’Sea Yet: il no-profit e la guerra alla plastica con le social challenge

Ad inizio 2020 la sfida del globo era quella della svolta green, con l’impegno di quasi la totalità dei potenti di voler cambiare marcia, evitando di raggiungere l’irreversibile.

Nello spirito del rispetto e della consapevolezza dell’importanza dell’ambiente a febbraio 2020 è nata N’Sea Yet APS, associazione di promozione sociale, una realtà costituita con l’obiettivo di portare in alto e in pratica i temi dell’economia circolare e dell’educazione ambientale.

N’Sea Yet: obiettivo zero plastica divertendosi

L’associazione, nata nel napoletano su iniziativa di un gruppo di giovani ragazzi, con l’obiettivo di “fare del bene” nei confronti dell’ambiente attraverso divertenti Challenge partite dal web, creando un impatto tangibile.

Le attività si sviluppano in maniera collaterale sia sui social che nella pratica, partendo dalla creazione di “giochi”, che si trasformano in una “caccia alla plastica” con l’obiettivo di raccoglierne il più possibile e condividere condividere condividere!

A fine 2020, infatti, N’Sea Yet ha lanciato il “Capodanno Senza Plastica”, invitando la propria community a minimizzare l’utilizzo di plastica per il cenone, provando anche a combattere l’abuso di palloncini per salutare il nuovo anno. Un invito diretto non solo alla riduzione dell’inquinamento da plastica, ma anche a condividere metodi alternativi “plastic-free” di fare gli auguri.

Il 9 gennaio 2021, invece, N’Sea Yet ha messo in pratica il gioco #Prendi3, attività di educazione ambientale che consiste nel raccogliere almeno tre pezzi di plastica, scattare un selfie con i rifiuti gettati nella raccolta differenziata, condividere e taggare tre amici. Un’idea semplice, nata con l’obiettivo di sfruttare al meglio il potere dei social media, coltivando la consapevolezza di un futuro diverso in più animi possibili.

Social e ambiente: un percorso interessante

L’iniziativa è andata in scena presso la “Spiaggia della Badessa” a Coroglio, Napoli. Arrivati sulla spiaggia alle ore 10 circa i volontari si sono trovati di fronte a una distesa di plastica e polistirolo, uno spettacolo spettrale e desolante. Sono state trovate soprattutto bottiglie di plastica di tutte le dimensioni e tipologie, reti da pesca in tessuto e plastica e reste di mitili. Dopo tre ore di lavoro di squadra, i trenta volontari presenti hanno raccolto più di quaranta sacchi di plastica, copertoni d’automobile e altri materiali ingombranti di risulta da lavorazioni edili in plastica portandoli presso i bidoni della differenziata.

Evitare la dispersione di tutta la plastica ritrovata su una spiaggia può essere un importante gesto di pulizia. Per ogni persona che getta un pezzo di plastica ce n’è una che ne raccoglie tre. Se questo gesto diventasse un costume si avrebbe un impatto sull’ambiente significativo. Questo è lo spirito educativo che alimenta il gioco #Prendi3.

Il secondo atto è andato in scena lo scorso 16 gennaio sempre a Coroglio, riscontrando ancora una volta un grande successo tra i partecipanti!

N’Sea Yet rappresenta una delle declinazioni della sostenibilità: diffusione di un pensiero nuovo, basato sul rispetto reciproco tra uomo e natura, creando sviluppo positivo, in questo caso social, senza intaccare ulteriormente l’ambiente circostante.

Al momento l’attività si concentra su raccolte rifiuti e sfide social, ma dove arriveranno i ragazzi? Avranno la possibilità di mettere su una startup dedita al 100% all’economia circolare? Sognare ormai non è più impossibile!

Paride Rossi