Frances McDormand in the film NOMADLAND. Photo by Joshua James Richards. © 2020 20th Century Studios All Rights Reserved

Nomadland e l’empatia dei nuovi nomadi americani: Ready for Oscar 2021?

Nomadland, per la regia di Chloé Zhao, è considerato da molti come il film favorito per la corsa agli Oscar 2021. 

Disponibile dal 30 aprile su Dinsey Plus si tratta senz’altro di un film dalla forte personalità, che, tratto dal libro di Jessica Bruder e prodotto da Frances McDormand, racconta i drammi, la personalità, il senso del viaggio dei “nuovi nomadi americani“, persone che per necessità economica, ma anche per esigenze personali ed esistenziali hanno scelto volontariamente di vivere on the road, sulla strada, nei loro furgoni, nelle loro roulotte, nei loro camper.

Il film segue le vicende della protagonista Fern, interpretata da Frances McDormand, candidata come migliore attrice (ne ha già vinti due di Oscar  per Fargo e per Tre Manifesti a Ebbing Missouri). Si tratta di una nomade, una donna che, dopo la morte del marito, ha scelto di non avere più una fissa dimora, ma di viaggiare continuamente nel suo camper, accettando di svolgere i lavori più disparati.

Il furgone è la sua vita: custode delle sue memorie, degli oggetti che costituiscono la sua esistenza. Fin da subito la regista Chloé Zhaocon una fotografia plumbea e torbida e una messa in scena essenziale, ci mostra la durezza della vita da nomade, che senz’altro conferisce a chi la segue una libertà non indifferente, ma è al contempo usurante, solitaria e per certi versi spietata.

“L’oasi” per chi sceglie la via del nomade è rappresentata dalla Nomadland del titolo: un ritrovo nel deserto, in cui i Nomadi possono trovare una tregua al loro continuo viaggio; in cui possono condividere le loro storie, ricaricare le energie, fare rifornimento, riscoprire il contatto umano  e in cui possono confrontarsi con altri viaggiatori, in attesa di trovare un nuovo lavoro e di spostarsi ancora.

Road Movie per definizione, Nomadland, è  a dir poco verosimile. E’ girato con attori, ma anche con “nomadi veri”, come Bob Welss, una vera e propria “guida spirituale” per i nuovi nomadi americani, nonché il punto di riferimento per tutti loro nella Nomadland.

Frances McDormand in the film NOMADLAND. Photo Courtesy of Searchlight Pictures. © 2020 20th Century Studios All Rights Reserved

Tutto ciò rende il film quasi documentaristico, arricchito da due attori come Frances McDormand e David Strathairn, i quali rendono vivo e pulsante il racconto, lì dove sopraggiunge la finzione cinematografica.

Dotato di una sua poesia malinconica, Nomadland è un dramma profondo che cresce esponenzialmente, fino a raggiungere il culmine lì dove recupera il passato e fa luce sulle motivazioni che muovono la protagonista. Il climax può essere riassunto da una domanda, cui la regia cerca di dare risposta: perché scegliere la via del nomadismo? 

Non è solo una necessità economica, si diceva, anzi, molto spesso è l’opposto: è il bisogno di separarsi dai beni materiali, legato al bisogno di  metabolizzare il dolore e il senso di colpa, così come alla necessità di estinguerlo negli altri, in altri che hanno sofferto e sono alla ricerca continua di una loro meta.

Chi è nomade, ci fa comprendere gradualmente la regista, non ha nulla da perdere, e si sposta per allontanarsi da qualcosa, da un trauma sedimentato nel profondo. Al contempo il nomade, proprio, per la grande sofferenza subita, è dotato di un’empatia spontanea che, in qualche modo, è in grado di abbracciare il mondo e qualunque passante o viandante smarrito si incontri sul proprio cammino.

Frances McDormand in the film NOMADLAND. Photo Courtesy of Searchlight Pictures. © 2020 20th Century Studios All Rights Reserved

E’ proprio indagando questa empatia incondizionata che il film di Chloé Zhao assume una valenza universale, descrivendo l’umanità nascosta di persone che si direbbero emarginate, ma che, in fin dei conti, a volte possono essere ben più connesse di altre con i sentimenti più profondi che abitano nell’animo umano.

Candidato a ben 6 premi oscar, il film è stato premiato a Venezia con il Leone D’oro e ha vinto il Golden Globe per Miglior Film e Miglior regia. Tutti questi elementi, oltre alla qualità del film, ne fanno senza dubbio il favorito per gli Oscar 2021.

Certi, a nostro parere, l‘Oscar per Migliore Sceneggiatura non originale, quello a Miglior Regia e a Miglior Fotografia. 

Come premio a Miglior Attrice, Frances McDormand che è favorita potrebbe vedersela con Vanessa Kirby in Pieces of Woman (Premiata a Venezia 2021 con la Coppa Volpi).

Francesco Bellia