Noa aveva 17 anni, chiede l’eutanasia e la ottiene in Olanda

Deve averle fatto male da morire vivere. Un controsenso assurdo, quello di Noa che dopo una serie interminabile di battaglie legali ha avuto il consenso di porre fine alla sua vita alla giovane età di 17 anni.
Noa già da tempo aveva avviato il suo percorso legale per richiedere di porre fine alle sue sofferenze, sofferenze causate da due uomini del suo paese che all’età di 11 anni la avevano violentata sessualmente. Una storia da brividi e che deve far riflettere, una storia che toglie la fame a chiunque anche solo per un secondo riesce ad immedesimarsi nei panni di una giovane ragazza che ha combattuto e chiesto aiuto in tutti i modi, fino ad arrivare a questa estrema decisione: quella di rinunciare a questa vita, che tante sofferenze deve averle dato.
Le foto del suo profilo facebook sono brutali per quanto mostrano senza filtri la sofferenza di una giovane che in alcun modo ha trovato pace.
Così i medici appurati i suoi forti disturbi psichiatrici ed il suo male di vivere che è stato reputato inguaribile, hanno deciso di accogliere l’urlo di dolore della giovane che così domenica se ne è andata nel salotto di casa sua, assistita dai medici e da entrambi i genitori che le sono stati accanto fino alla fine e che fino alla fine hanno cercato in vano di farla desistere da questa scelta.
Nel 2018 Noa aveva raccontato la sua storia in un libro autobiografico intitolato “Vincere o imparare” dove sono scritti tutte le sue sofferenze e tutti i suoi tentativi per superare questo male interiore che risultava sempre più ingestibile, come fosse una bestia intrappolata nel suo corpo non disposta a darle tregua. Noa con il suo lavoro giornaliero volevo essere di supporto verso i coetanei più vulnerabili e raccontava loro come lottare per la propria vita ponendo sotto i riflettori la mancanza da parte dell’Olanda di strutture adeguate per supportare i giovani con aiuti psicologici e fisici per casi come il suo.

Nel suo ultimo post su Instagram Noa decide di rivelare la sua triste situazione ai followers, con parole di una lucidità inaudita, mossa da sentimenti forti e assolutamente nobili:

«Un triste ultimo post. Ho esitato a lungo, ma ho deciso di pubblicarlo. Il mio piano era pronto da molto tempo quindi non è impulsivo. Vado dritta al punto: entro un massimo di 10 giorni morirò. Dopo anni di battaglie, il combattimento è finito. Ora ho smesso di mangiare e bere e dopo molte discussioni e conversazioni è stato deciso che sarò lasciata andare perché la mia sofferenza è insopportabile. È finita. Non sono stata davvero viva per così tanto tempo, sopravvivo, e nemmeno quello. Respiro ancora, ma non sono più viva. Sono ben curata, ottengo sollievo dal dolore e sono con la mia famiglia tutto il giorno (sono in un letto d’ospedale nel soggiorno). Sto salutando le persone più importanti della mia vita”. E ancora: “Va tutto bene. Non cercare di convincermi che questo non è buono, questa è la mia decisione ed è definitiva. L’amore è lasciare andare, in questo caso… . Amore da Noa”.

Non sta a noi decidere se la scelta di Noa sia stata più o meno giusta, ma vogliamo augurarci che storie come queste non accadano mai più e che le disgustose azioni che hanno portato Noa a compiere questa scelta vengano punite nel modo più severo possibile.

Andrea Calabrò