Mobile payment: l’arrivo di Apple Pay e la situazione in Italia

Il settore del mobile payment sta conoscendo anche in Italia una crescita esponenziale. Aziende leader del settore come la Apple hanno già introdotto metodi di pagamento da smartphone. Vediamo nello specifico cosa sta succedendo nel nostro Paese.

La Apple ha annunciato alcune settimane fa la disponibilità anche in Italia di Apple Pay. Si tratta di un metodo per pagare con carte di credito attraverso il proprio iPhone. Il sistema esiste già da tre anni negli Stati Uniti e permette, attraverso una comunicazione via radio a corto raggio, di collegare lo smartphone ai POS contactless dei negozi. Niente PIN richiesti. È sufficiente impiegare il lettore di impronte digitali (Touch ID) per accedere alla funzione di pagamento. Un’innovazione semplice per quanto rivoluzionaria. I pagamenti saranno infatti più rapidi e sicuri. Non sarà più necessario portare con sé la propria carta di credito. Il sistema è ovviamente abilitato anche per il pagamento online.

Vista la crescita esponenziale del settore del mobile payment, sono numerosi i player internazionali che hanno deciso di investire in questo campo. Paypal è uno di questi. Nella selva di offerte e contro offerte dei vari operatori mobile, l’azienda di punta per i pagamenti online ha deciso di lanciare una nuova app per gestire in maniera flessibile e organica le ricariche telefoniche. In un’unica applicazione abbiamo la possibilità di ricaricare il credito dei nostri dispositivi mobile senza dover accedere ogni volta a siti differenti, con un notevole risparmio di tempo e facilità di gestione.

Accanto a questi titani dell’industria tecnologica è possibile incontrare piccole start-up, ma con un potenziale di grande crescita. La storia di Satispay è quella di una start-up nata per creare una rete di pagamento svincolata da banche e operatori. Attraverso il proprio smartphone si ha la possibilità di pagare sia nei negozi fisici che in quelli online. L’app di Satispay permette inoltre di scambiare denaro P2P con i contatti della propria rubrica.

Un altro esempio di un sistema innovativo per la gestione del conto direttamente da mobile è quello della piattaforma PokerStars. La sua Cassa Web permette infatti di amministrare le proprie risorse finanziarie direttamente da smartphone ed effettuare depositi in maniera semplice e sicura.

Ci sono poi esercenti cosiddetti “tradizionali” che hanno abbinato il servizio di mobile payment a quello da PC come ATM Milano. Altri hanno preferito creare aggregatori per coinvolgere più esercenti dello stesso settore come trasporti pubblici o parcheggi: Pyng di TelePass, Go Bemoov di Consorzio Movincom.

Un’altra startup italiana, Jusp, si è data da fare per creare un apparecchio capace di trasformare il proprio smartphone in un lettore POS di carte, strada scelta da un’altra azienda italiana: Payleven.

Il mercato del mobile payment è dunque in continua espansione. Come ci ricorda l’Osservatorio Mobile Commerce & Payment del Politecnico di Milano, nel 2015 i pagamenti digitali in Italia erano cresciuti del 5,6%, raggiungendo un fatturato di 164 miliardi di euro. Ad oggi è un mercato in crescita del 9% con un fatturato di 190 miliardi di euro. Si tratta di un trend destinato ad aumentare ulteriormente e ciò spiega gli investimenti in questo campo dei grandi player internazionali, seguiti da attori minori, ma agguerriti come le numerose startup che stanno dedicando tempo ed energie in questo settore.

Certo è che la voce grossa continua a farla l’Old Digital Payment, ovvero i pagamenti effettuati con carta tramite POS tradizionale, che raggiungono i 160 miliardi di euro. I restanti 30 miliardi sono invece rappresentati dal New Digital Payment tramite tablet o smartphone.

Ciò che è sicuro è il fatto che questo tipo di transazioni sembra ormai avere la strada tracciata. Ci sono le tecnologie e c’è la volontà da parte di tutti gli attori in gioco di investire in questo mercato.

redazione