Madre cocainomane uccide la figlia di appena un anno e poi nega tutto

Stiamo vivendo in uno dei tempi più oscuri della terra, purtroppo non solo a causa del virus, ma anche per colpa di quello che ne deriva. La gente sta impazzendo, probabilmente a causa della situazione, ma anche per altre cause. La storia di oggi riguarda una madre tossico dipendente, che durante un raptus è stata capace di uccidere la propria bambina in uno dei modi più atroci immaginabili.

La 26enne Katie Crowder ha ucciso la propria bambina di appena un anno immergendola nell’acqua bollente e lasciandola in acqua per diversi minuti attendendo che le ustioni uccidessero la bambina. I vicini, nella casa di Wharmby Avenue a Mansfield, hanno riferito di aver sentito numerose urla provenire dalla casa.

La donna consapevole del grave gesto, ha deciso di ripulire la casa e di eliminare ogni traccia di reato con l’intento di evitare che qualcuno potesse sospettare di lei.

Secondo le ricostruzioni la madre assassina sarebbe andata a casa dei genitori ed era sotto shock. Continuava a spiegare che la figlia non stava bene. I genitori di Katie, hanno così deciso di chiamare subito l’ambulanza, ma purtroppo non vi era più nulla da fare per poter salvare la bambina, deceduta a causa delle gravi ustioni.

Secondo quanto riportato dal giornale Metro, la piccola aveva subito ustioni sul 65 percento del suo corpo ed è morta a causa di un arresto cardiaco, probabilmente dovuto al dolore provato per l’immersione nell’acqua così bollente.

Katie ha negato di essere stata lei a compiere questo terribile e crudele gesto, sostenendo di aver trovato la bambina già dentro l’acqua bollente e che per nulla al mondo avrebbe mai causato del dolore alla propria bambina.

Secondo quanto rilevanti dalle indagini, la bambina aveva subito numerose violenze e la madre aveva nel sangue un altissimo tasso di cocaina.

Non ci sono spiegazioni per un gesto così brutale, niente riporterà in vita quella piccola bambina strappata alla vita da una persona piena di gravi problemi.

Andrea Calabrò