L’utilizzo di TikTok tra i più giovani, quali i pericoli a cui prestare attenzione

Milioni di Millennials e Gen Z nel mondo spendono ore ed ore ogni giorno ad esplorare i feed dei social e a consultare risorse online. Il digitale fa innegabilmente sempre più parte del nostro quotidiano – ma quali sono le conseguenze del tempo speso nell’utilizzo di dispositivi digitali sulla nostra salute?  Per questa giornata di Socialmente Utile vi parliamo del rapporto di Lenstore sulla dipendenza sei giovani dai social.

Lenstore ha condotto un nuovo studio analizza i paesi più digital-dipendenti al mondo. Hanno collaborato con esperti di salute, per scoprire le conseguenze sulla salute del tempo speso di fronte agli schermi, in particolare durante la pandemia. 

Secondo i risultati dello studio, tra tutti i paesi Europei, la Danimarca è il paese che fa più affidamento sul web. Infatti, in Danimarca il 98% della popolazione utilizza internet ed il 71% è iscritta ai social. 

La Svezia si classifica al secondo posto, con il 96% della popolazione su internet. Inoltre, registra la percentuale più alta di utenti iscritti ai social (73% della popolazione) e, come la Danimarca vi sono 3 connessioni da telefoni cellulari per ogni 2 abitanti.  

Il Regno Unito segue la Svezia al terzo posto per utenti social media – con il 66% della popolazione presente sui social.  

Il 76% dei giovani tra i 16 e i 24 anni spendono più tempo su dispositivi digitali 

Durante lo scorso anno, l’utilizzo del computer e dei telefoni cellulari è aumentato esponenzialmente a livello globale. Secondo i dati, il 76% della popolazione mondiale tra i 16 ed i 24 anni trascorre più tempo di fronte agli schermi, mentre il 45% ha aumentato il tempo speso sul computer portatile. Infine il 34% della popolazione mondiale tra i 16 e i 24 anni ha aumentato il tempo speso a guardare la TV, mentre il 22% spende più tempo sui tablet. 

La Psicoterapeuta Akua K. Boadteng ha notato un aumento nell’uso del tempo davanti allo schermo in quasi tutti i suoi pazienti. 

“Questa tendenza creatasi lo scorso anno può essere dovuta – in molti casi – al lavoro da casa. Un altro fattore contribuente è sicuramente la mancanza di interazioni sociali e la ricerca di conforto sui social. In più, al giorno d’oggi si tende a socializzare molto di più sui social. Lavorando sugli schermi, connettendosi sugli schermi e rilassandosi attraverso l’uso degli schermi, si è diventati dipendenti da questi nuovi sistemi”.

Dr Alexander Lapa, Psicoterapeuta specializzato in dipendenze all’ Ocean Recovery Centre commenta: 

“Il modello aziendale dei grandi social network come Instagram, Facebook e TikTok si basa sul far spendere alle persone il maggior tempo possibile su queste piattaforme. Per questo motivo, queste società multimiliardarie fanno di tutto per attirare continuamente l’attenzione degli users, e far spendere loro più tempo su queste piattaforme. La natura ‘portatile’ dei telefoni cellulari ha aggravato questa situazione. Al giorno d’oggi infatti anche la noia e l’isolamento possono essere sanati ed alleviate grazie all’uso del telefonino”.

“I primi a sentire gli effetti negativi dell’uso dei social sono proprio gli adolescenti L’adolescenza infatti è il periodo della vita in cui si passa dal dipendere dai propri genitori al contare su sé stessi. Dal punto di vista fisico, durante questi anni il cervello degli adolescenti è sottoposto ad una trasformazione e ‘ricostruzione’ della corteccia prefrontale, quella parte del cervello che regola i comportamenti sociali, l’espressione della personalità ed il processo decisionale degli individui. Inoltre, gli adolescenti usano quella parte del cervello chiamata corteccia prefrontale mediale, che gestisce lo stato emotive di altre persone e la mimica. In altre parole, gli adolescenti fanno di tutto per integrarsi e hanno la così detta FOMO (Fear Of Missing Out), la paura di lasciarsi scappare occasioni o eventi di socializzazione e la necessità di essere sempre al passo con le novità del momento”.

“Con il tempo, queste società hanno imparato come utilizzare la FOMO per generare ed aumentare il traffico sui social. Nonostante non si tratti di un fenomeno recente, l’abitudine di controllare le notifiche sul proprio smartphone, spesso è causata dalla FOMO. In alcuni casi, questo costante bisogno di controllare il proprio telefonino è che spesso può avere conseguenze negative sul lavoro, le relazioni personali ed il rendimento a scuola. Negare questi sintomi può essere indice di un caso di dipendenza che va curata esattamente come vengono curate altre dipendenze”.

“Inoltre, alcuni studi hanno rivelato che l’abuso di queste tecnologie spesso contribuisce ad aumentare il disturbo d’ansia, il disturbo depressivo ed altri problemi di salute psicologica nei giovani. La ridotta capacità di concentrazione è un’altra conseguenza negativa dell’utilizzo dei social sui giovani. 

TikTok ha creato questo sistema di ‘gratificazione’ basato su sequenze di video, che ha ridotto la capacità di concentrazione degli users a 15 secondi (il tempo di un video). Instagram stories segue lo stesso principio. Alcune tra le conseguenze di una ridotta capacità di concentrazione tra i più giovani sono: difficoltà nel portare a termine compiti semplici, difficoltà comunicative, scarsa performance a lavoro etc.”

“Sebbene al giorno d’oggi sia difficile abbandonare del tutto l’utilizzo dello smarphone e dei social, una disintossicazione digitale potrebbe essere la soluzione migliore per casi di dipendenza meno gravi. Nei casi più gravi invece è bene cercare l’aiuto di uno specialista. Inoltre, vi sono diversi modi di migliorare la capacità di concentrazione, tra cui la meditazione e l’esercizio fisico; entrambe attività utilizzate da noi in riabilitazione all’ Ocean Recovery Centre”.

Claudia Ruiz