“Le Suffragette” al cinema dal 3 marzo

Di Valeria Manilla per Social Up!

Dall’Enciclopedia Treccani “suffragétte”: denominazione talora polemica delle femministe britanniche in lotta per l’estensione alle donne del diritto di voto.
Il movimento sorse in Inghilterra alla fine del 19° secolo sebbene una prima richiesta formale di riconoscimento dei diritti delle donne venne fatta con i Cahier de Doléances des Femmes durante la Rivoluzione Francese.
”Vote for women! Vote for women!”, uno slogan che senza azioni di violenza non sarebbe stato ascoltato: pietre contro le vetrine dei negozi, bombe in edifici di rappresentanza, scioperi della fame; nell’Inghilterra della crescita industriale le ladies non erano più (solo) madri e mogli, divennero dei soldati in una guerra che non potevano non vincere.


E’ ispirato alle suffragette il nuovo film di Sarah Gavron con Carey Muligan, Helena Bonham Carter e il premio Oscar Meryl Streep. In uscita il 3 marzo, la pellicola si stacca dal conformismo dell’epoca che voleva ritrarre le suffragette come delle ladies con i guanti bianchi. La Gavron porta sul grande schermo la vera storia del movimento, tra atti di violenza e sacrifici da parte di quelle donne che la società non sapeva o forse non voleva che esistessero. Le protagoniste sono sprezzanti del pericolo, sensibili ma distaccate, lavoratrici stanche dei soprusi e degli abusi, madri pronte a morire e a perdere tutto pur di cambiare il mondo.
Se per Meryl Streep l’interpretazione della promotrice della Lega per il diritto di voto alle donne e fondatrice dell’Unione Sociale e Politica delle Donne Emmeline Pankhurst si tratta di poco più di un cameo, Carey Muligan invece conquista la scena nei panni di Maud Watts, personaggio immaginario dapprima timido e insicuro, schietto e infiammato poi.
“Mai arrendersi, mai smettere di lottare” queste le ultime parole di Emily Davison (interpretata da Natalie Press) prima di morire di fronte agli occhi del mondo durante il Derby di Epsom il 4 giugno 1913.
Tra fiction e fatti realmente accaduti il film è un pugno allo stomaco, diretto, arrabbiato.



Nel 1928 le “ladies” vinsero, ottennero il diritto di voto e aprirono la strada al cambiamento mondiale in corso ancora oggi in molti Paesi del mondo.

Facendo il punto della situazione, il primo Paese ad approvare il suffragio femminile fu la Nuova Zelanda nel 1893, seguita dall’Australia e dai paesi scandinavi nel ‘900 poi dalla Russia con la Rivoluzione d’Ottobre (1917); le donne tedesche andarono alle urne per la prima volta nel 1919, le statunitensi un anno dopo. In Francia, nonostante la prima presa di coscienza ai tempi della Rivoluzione, le cugine d’oltralpe votarono solo dall’ anno 1945. E in Italia? Fanalino di coda con la Svizzera (1971), il Bel Paese avviò le prime battaglie a partire dal 1877 quando Anna Maria Mozzoni, pioniera del femminismo italiano presentò al Parlamento la prima petizione a favore del voto femminile. Fu solo il 30 gennaio 1945, mentre l’Italia era ancora in guerra, che il Consiglio dei Ministri dell’Italia Libera presieduto da Bonomi approvò il Decreto di Legge Alcide De Gasperi – Togliatti, che prevedeva il diritto di voto esteso a tutti gli italiani che avessero compiuto 21 anni.
Le donne andarono alle urne per la prima volta durante le elezioni amministrative della primavera del 1946 e in occasione dello storico 2 giugno, giorno in cui l’Italia decise di diventare Repubblica.
Ancora oggi, il motto delle suffragette “NOI NON VOGLIAMO VIOLARE LA LEGGE, VOGLIAMO FARE LA LEGGE” è applicabile ed estendibile. E tu, che suffragetta sei?

redazione