La tela bianca versione Web 3.0

Di Sebastiano Mura per Social Up!

La pagina bianca: croce e delizia di ogni artista che si rispetti. È li che si vede di che pasta un artista è fatto, nel suo rapportarsi allo spazio che dovrà contenere il flusso della sua creatività e mostrarne, agli altri, gli effetti. Nei tempi passati, se pensiamo soprattutto ad alcune tipologie di arte nelle sue più alte rappresentazioni, si è spesso accostato alla creatività artistica il concetto di pazienza e assieme a questo, quello di dedizione. Pazienza, dedizione e cura erano elementi chiave per la creazione di un’ opera che potesse raggiungere un certo valore agli occhi dei più esperti o meno di arte che fossero.

La realtà è che, con l’andare del tempo, alle stesse tipologie classiche di arte che richiedevano una certa dose di scrupolosità e indulgenza, si sono affiancare quelle caratterizzate da una realizzazione e una fruizione più veloce. Le “performance” artistiche dal vivo che oggi affiancano le opere scultoree e pittoriche nelle nostre gallerie ne sono la prova. Ma non siamo qui a parlare della natura e delle forme dell’arte, (per questo vi rimanderemmo volentieri alle nostre invidiabili sezioni di arte e di cultura), ma per parlare piuttosto di come la digitalizzazione dell’arte colpisca oggi anche quei settori che per secoli si sono “affermati” tramite un utilizzo eccellente del materiale e dei mezzi con cui un’ opera d’arte veniva realizzata. Gli ideatori di Newhives.com, Zach Verdin, Cara Bucciferro, Abram Clark, Melissa Broder, pensavano esattamente a questo. Se ad essere cambiato è prima di tutto il nostro mondo, con lui può cambiare anche il semplice concetto di fare arte. La tela bianca non è più un intreccio di lino, canapa, liuta o cotone, ma è solo una pagina bianca, una pagina web bianca.

Il sito quindi in sostanza offre la possibilità di realizzare delle singole pagine web che, all’inizio, si presentano come semplici pagine bianche, con una serie di strumenti messi a disposizione dalla piattaforma. Immagini, audio, video, animazioni, tutto può essere utilizzato assolutamente in maniera libera e gratuita all’interno di questo vero e proprio social network della creatività. Esatto, perché Newhives non nasce solo come piattaforma creativa, ma anche come piattaforma di condivisione della propria arte. Si ripresentano qui le già conosciute dinamiche di altri social come: la possibilità di seguire qualcuno che ci interessa (follow), la possibilità di lasciare un segno di apprezzamento ad un opera o ad un artista che ci piace e quella di ripostare altrove il contenuto realizzato sul sito, attraverso altri canali social o attraverso altri siti o piattaforme che già utilizziamo. L’utilizzo di Newhives è per questo molto libero e assolutamente gratuito. Ci si può persino creare la propria galleria e poi condividerla con chi si desidera.

Immaginate di avere a disposizione la possibilità di realizzare dei mega collage con tutto quello che vi passa per la mente, non ci sono limiti alla creatività. Brani, versi di poeti o stralci di libri che vi piacciono, fotografie, immagini pittoriche, video interattivi, tutto può convivere sulla tela di Newhives. Il risultato è ovvio, dipende da voi, da quelle che alla base sono le vostre capacità e da quello che avete da dire. Newhives, nella sua assoluta libertà, parte dal presupposto che tutti potrebbero quindi essere artisti. Questo non vuol dire che tutto ciò che viene realizzato al suo interno sia arte. C’è sempre un certo confine tra quello che pensiamo, facciamo e la maniera in cui lo percepiscono gli altri. Il risultato non per forza sarà coerente o aggraziato, non per forza sarà piacevole e lineare ma sarà forse, nell’immediatezza dei mezzi che il sito ci mette a disposizione, uno specchio più o meno coerente di ciò che viaggia nella nostra mente e ciò che vorremmo rappresentare.

Se siete dei tipi curiosi quindi, non fermatevi a questa semplice descrizione e provate a dare uno sguardo al sito che già da qualche anno ormai, continua ad offrire la possibilità di mettersi in gioco con la propria creatività, seguendo le dinamiche veloci e sfuggenti della nostra società, forse troppo distratta per dedicare ancora tempo ad una forma meditativa dell’arte, ma volenterosa di cercare nuove forme per esprimere se stessi e conoscere gli altri.