Da il Fogliettone

La storia della Parigi-Dakar: dalla tragedia sfiorata ad oggi

La storia della Parigi-Dakar nasce nel 1979 da un’idea di Thierry Sabine, un pilota francese. Mentre partecipava a un Rally Raid (nel 1976) che da Abidjan (Costa d’Avorio) doveva arrivare a Nizza si perse nel deserto, per diversi giorni, rischiando addirittura la vita. Durante questa disavventura Sabine ebbe l’intuizione di creare un rally che si svolgesse in senso inverso (dall’Europa all’Africa) passando ampi tratti nel deserto. Qualche anno dopo riuscì a tramutare la sua idea in realtà.

Thierry Sabine, l'inventore della Parigi-Dakar
Da GPone

Come indicato ancora oggi nel nome il percorso originario univa la capitale francese con quella del Senegal. La prima edizione durò diciotto giorni e vide la partecipazione di oltre 182 mezzi divisi tra auto, moto e camion (solo 12).

Con il passare degli anni il percorso è stato modificato inserendo una “passaggio” intermedio: nel tempo si sono avvicendate Algeri, Tunisi, Tripoli o Tangeri. Per la prima volta nel 1992 la gara non si concluse a Dakar ma ben più a sud: addirittura in Sud Africa, a Città del Capo.

Nel 1995, il rally partì in terra iberica, da Granada e non dalla capitale francese. Due anni più tardi l’intera manifestazione si svolse interamente sul continente africano, con un anello che prevedeva la partenza e l’arrivo a Dakar.

Nella prima metà degli anni Duemila la città d’arrivo cambiò diverse volte tra la solita Dakar, il Cairo e Sharm el-Sheikh.  Anche la partenza avvenne sempre in città diverse spaziando da Marsiglia a Barcellona passando per Lisbona e Clermont- Ferrand.

Nel 2008 la competizione non si svolse per l’instabilità politica dei territori africani che la competizione doveva attraversare. Per questo motivo la gara fu spostata, dall’anno successivo, in Sud America pur mantenendo la storica denominazione Parigi-Dakar.

La storia della Parigi-Dakar si arricchì quindi di un nuovo capitolo. Sono stati 11 i rally corsi interamente in Sud America, principalmente tra Cile, Perù e Argentina.

Le ultime due edizioni (2020 e 2021) e le prossime tre si svolgeranno nel continente asiatico, in Arabia Saudita.

Le leggende della Parigi-Dakar sono numerose ma una menzione la merita sicuramente Stéphane Peterhansel capace di vincere 13 titoli (7 con le auto e 6 con le moto), che possono diventare 14 con questa edizione che sta dominando. Nel rally più famoso del mondo non sono molti i piloti che si sono cimentati (e laureati campioni) in categorie diverse: oltre a Peterhansel solo Hubert Auriol (scomparso proprio in questi giorni) e Nani Roma sono riusciti a vincere sia con le auto sia con le moto.

La storia della Parigi-Dakar, purtroppo, contiene anche diverse pagine nere. Sono infatti 29 i piloti che sono morti durante la competizione in oltre quarant’anni di storia, tra questi anche due italiani: Giampaolo Marinoni e Fabrizio Meoni. Nonostante i numerosi passi in avanti fatti nel mondo della sicurezza dei mezzi gli ultimi due decessi risalgono all’anno scorso: Paulo Gonçalves e Edwin Straver.

La Parigi-Dakar è da sempre una gara tanto dura quanto suggestiva, e anche quest’anno ha regalato storie epiche, quasi di altri tempi. Basti pensare che Toby Price nel settimo girono di gara ha dovuto riparare la gomma squarciata della sua moto solamente utilizzando un taglierino, delle fascette e del nastro adesivo, riuscendo a mantenere la seconda posizione in classifica. Il giorno dopo però il pilota australiano è stato costretto al ritiro a causa di una caduta.

Toby Price osserva la gomma riparata durante la Parigi-Dakar
Da KTM
Tommaso Pirovano