La residenza londinese dei Sex Pistols diventa un monumento

Negli anni ’70 la rock band britannica rivoluzionò per sempre il mondo del punk, e nonostante gli appena quattro anni di attività ancora oggi continua a scrivere la storia della musica. Eh no! Stavolta non si parla solo dei loro graffiti nelle underground o delle loro risse, ma del luogo dove nacque la loro storia.

La casa dove i terribili rockers inglesi abitavano, situata esattamente a Londra in Denmark Street, è stata considerata dall’ente Historic England patrimonio artistico dell’Inghilterra. Non sono passati inosservati i graffiti del controverso  frontman John Lydon e i dettagli architettonici della “house of punk” più rumorosa della Gran Bretagna.

Nella casa, adesso monumento storico, sono presenti anche alcuni graffiti che illustrano le immagini della coppia più discussa di quell’epoca: formata dal bassista della band Sid Vicious e dalla bella Nancy Spungen, morti a un anno di distanza tra il 1978 e il 1979. All’interno dell’edificio oggi, inoltre, è presente un negozio di strumenti musicali vintage, tra cui spiccano splendide chitarre e bassi degli anni ’70.

Un riconoscimento che non passerà di certo inosservato, nell’anno in cui il punk festeggerà nei prossimi mesi i suoi quarant’anni, proprio in onore all’uscita del singolo Anarchy in the U.K. del novembre 1976.

Pezzo storico con cui i Sex Pistols debuttarono a Londra cambiando per sempre il vasto panorama del rock, portando quella sporcizia musicale che gli ha consentito di essere ritenuti dalla BBC come l’unica vera band punk rock inglese mai esistita.

Oltre che fondatori del movimento oltremanica e risposta dura al più leggero pop della metà degli anni ’70, per loro acerrimo nemico, definito più volte come spazzatura dallo stesso leader John Lydon.

Un ostacolo per tanti anni, per la sua anarchia e i suoi messaggi offensivi nei confronto della corona, il punk ha fatto così un altro passo avanti, divenendo sempre più parte della storia inglese, nonostante l’opposizione di istituzioni e dei maggiori partiti politici del paese, che come sempre dovranno farsene una ragione, perché anche stavolta i Sex Pistols gliele hanno suonate….

 

 

Claudio Battiato