La parabola di Simone Scuffet

21 anni a maggio, classe ’96. Nato ad Udine e giocherà per la squadra della sua città, nonché la sua squadra del cuore che lo porterà perfino a debuttare in A. Di lui si è detto tanto, ma oggi vogliamo analizzare insieme a voi la parabola di quella che era stata considerata una delle giovani promesse del calcio italiano.

La sua storia inizia nella stagione 2013/14 considerato il nuovo crack italiano e, perché no, mondiale. Venne persino accostato a gente come Zoff e Buffon. Si scherzava anche con il cognome nel quale mancava la vocale alla fine e si rincarava la dose. I giornali hanno calcato sempre più la mano fino a sperare in un suo impiego in nazionale. A fine stagione arriva l’occasione della vita, 10milioni dall’Atletico Madrid, vice campione d’Europa, e 900mila euro a lui.

Tutto fatto; le società si accordano; lui accetta lo stipendio. Ma… il diploma. Il diploma? Arriva il “No” dei genitori perché “Simone deve laurearsi ad Udine”. La trattativa quindi salta. Colpo di scena! Alcuni lodano l’umiltà del giocatore, ma la gente sana di mente sa già la grandezza della grossa cazzata appena fatta. L’Udinese è una società che pensa a far cassa con i propri talenti. Questa cosa non la digerisce per nulla. Decide quindi di prendere Karnezis e Simone finisce in panchina tutta la stagione, giocando solo le partite in Coppa Italia. La stagione successiva finisce al Como neopromosso, giocando una stagione al limite del dignitoso. Torna così a Udine per fare la riserva. Adesso è dimenticato dai giornali ed esperti, che già hanno elevato a nuovo crack Donnarumma. E proprio oggi fa di nuovo il secondo a Karnezis e guarderà Buffon dalla panchina. Quel Buffon al quale, forse TROPPO generosamente, era stato accostato.

Queste sono le scelte che potrebbero rovinare le carriere. “Un diploma costato carissimo”. Quale sarà il suo futuro secondo voi?