La musica si ferma, concerti annullati in tutta Italia

L’emergenza Coronavirus ha colpito tutti, indistintamente. Dalla nostra vita sociale, passando per l’economia, l’istruzione, quella grande azienda che è il calcio, niente è immune a questo nemico invisibile. Anche il mondo legato allo spettacolo, alla musica e, di conseguenza, ai concerti, soprattutto quelli estivi, sta attraversando una fase di crisi.

Se da un lato, infatti, pubblicare musica in questo periodo è possibile (J-Ax e Annalisa insegnano), incontrare i fans con gli instore e, soprattutto, fare concerti, è diventato utopico.

La locandina del nuovo singolo Di J-Ax e Annalisa, pubblicato in piena pandemia dai salotti delle loro case. Da www.youtube.com

Che cosa succederà, dunque, ai concerti estivi di quest’anno? La risposta, purtroppo, è una sola: non si faranno. La minaccia è ancora troppo forte, non ci sono le condizioni per poter anche solo immaginare un assembramento così grande di persone.

Sono tanti, tantissimi, i cantanti che, ancor prima dell’emergenza, avevano organizzato un tour estivo, con la speranza di animare le calde sere d’agosto agli italiani. Vasco Rossi, Ultimo, Tiziano Ferro, Cesare Cremonini e chi più ne ha più ne metta.

La risposta, per questi artisti, era stata ottima. Si stima, infatti, che per i tour di Tiziano Ferro e Ultimo siano stati staccati circa mezzo milione di biglietti ciascuno. Numeri impressionanti, che rischiano di diventare vani. La speranza è che, almeno, tutta l’attività prevista per l’estate 2020 (come successo per gli Europei in programma) si possa spostare all’anno prossimo, con le dovute possibilità di rimborso per chi non possa più fruire del biglietto.

L’ipotesi di concerti estivi virtuali non scalda, giustamente, gli animi dei milioni di appassionati e dei cantanti stessi. Su questo proposito si è esposta Annalisa. La cantante ligure ha affermato, anche in relazione all’uscita del suo album, prevista per questo periodo ma spostata a settembre:

«Sarebbe stata un’uscita a metà, senza la possibilità di incontrare le persone, con gli instore e i concerti. Un disco vive anche degli incontri dal vivo. Pensare di fare dei concerti distanziando le persone è impossibile. Spero che si tornerà al concerto che conosciamo tutti, appena si potrà».

Anche Tiziano Ferro, a “Che tempo che fa”, si era esposto sull’argomento:

«Noi abbiamo bisogno di sapere se si possono fare concerti, abbiamo bisogno di risposte, ad oggi tecnicamente non sappiamo nulla, e lo dico per i fan che chiedono a me, ma non solo a me, a Vasco, a Cremonini, cosa sarà dei loro biglietti. Lo dobbiamo anche a chi lavora ai concerti per il palco, i tecnici, tutti quanti. Quindi io chiedo al Governo delle risposte, ne abbiamo bisogno anche noi».

Da www.monicahotelfiera.com

Il concerto, per tutti gli amanti della musica, lo si può definire quasi come un rito, un momento sacro. Il concerto corona l’uscita dell’album, molto più dell’ascolto personale, più degli instore. Un concerto lega migliaia di persone sotto una stessa passione, è una parte fondamentale di questo fantastico mondo che è la musica. Senza concerti la musica muore, perde una parte di sé.

La speranza, dunque, è che tutto torni alla normalità il prima possibile, che le persone si possano unire ancora a cantare insieme. È necessario che cinquemila voci diventino una cosa sola, parafrasando Brunori Sas, che tutti si uniscano sotto lo stesso grande coro. La musica ne ha bisogno.

Marco Nuzzo