La foglia di spinaci che diventa tessuto cardiaco

Che gli spinaci facciano bene non c’è alcun dubbio, soprattutto dopo l’ultimissima scoperta in campo medico proveniente dalla Worcester Polytechnic Institute. I ricercatori dell’università inglese sono infatti riusciti ad utilizzare il sistema vascolare di una foglia di pianta di spinaci come “impalcatura” per lo sviluppo di nuovo tessuto cardiaco umano. A dir poco sorprendente la possibilità di utilizzare il tessuto vegetale, formato da cellule vegetali morfologicamente diverse da quelle umane, per dar luogo ad un organo umano…e che organo! La ricerca è uscita su “Biomaterials” mentre le immagini della foglia-cuore sono state riprese da Washington Post che ha poi, con l’aiuto di un video, spiegato cosa è stato fatto.

Il primo passo è stato spogliare la foglia di spinacio delle sue cellule vegetali (un processo chiamato decellularizzazione), lasciando solo la struttura di cellulosa, polisaccaride tipico delle piante e comunque non dannoso per l’uomo. L’impalcatura è stata poi utilizzata per far crescere delle cellule di tessuto miocardico nutrite attraverso le fini venature della foglia. Il tessuto ha infine generato dei vasi perfettamente funzionanti.

«Le piante e gli animali sfruttano approcci radicalmente diversi per trasportare fluidi e nutrienti, eppure ci sono somiglianze sorprendenti nelle loro strutture di reti vascolari. Siamo sulla buona strada per ricreare la sottile rete di vasi che porta il sangue al cuore», spiegano gli autori della ricerca Glenn Gaudette e Joshua Gershlak che raccontano di aver avuto quest’idea durante un pranzo (a base di spinaci?), riflettendo su «nuovi modi per affrontare un problema medico molto importante: la mancanza di donatori di organi». Basta infatti pensare che solo in Usa, quasi 20 persone muoiono ogni giorno in attesa di un trapianto di cuore. La possibilità di utilizzare questa tecnica a favore della rigenerazione tissutale di cuori infartuati è solo una delle tante innovative idee con cui la medicina potrebbe fare grandi passi in avanti nel campo delle patologie cardiovascolari, prime cause di morte nei paesi industrializzati.