Intervista a Simone Rugiati – “Vi presento il mio Foodloft”

Di Gabriele Calabrò e Vincenzo Garozzo per Social Up!

Simone Rugiati, Toscano classe 1981, è uno dei conduttori televisivi più seguiti ed apprezzati.

Diplomato all’Istituto Alberghiero F. Martini di Montecatini Terme, lavora inizialmente come commis in alcuni ristoranti della Toscana. Nel 2002 entra alla Hobby & Food di Parma che lo assume come Chef della rivista “La mia Cucina”, esperienza da cui ha potuto apprendere molto e che lo ha portato ad affacciarsi nel panorama della scrittura. Ben presto ricopre la carica di  direttore di altre due riviste dello stesso gruppo editoriale e, ormai lanciato, realizza oltre 200 libri.

All’attività di Chef e di direttore creativo di libri e riviste aggiunge l’attività didattica come relatore a convegni e fiere sull’alimentazione. Ad oggi, si occupa anche di consulenze per la ristorazione, per i quali studia menù ed idee sempre nuove.

Il sempre maggior apprezzamento del pubblico ed il talento davanti alle telecamere hanno fatto abbandonare i panni di Chef a Rugiati, per partecipare ad importanti reality come “L’isola dei famosi” e “Pechino Express” ed inoltre condurre la finale italiana di “Miss Mondo”. Rugiati ha creato il format per web “Food Maniac” che, per primo in Italia nel settore food , è passato dal web alla tv. Dal 2010 al 2015 Rugiati ha condotto, per Radio KissKiss la striscia giornaliera “Fish&chips”: una rubrica di consigli e ricette veloci interagendo con il pubblico.

Nel Novembre del 2013 è stato lanciato il gioco di carte “Quiz Chef”, gioco di società dedicato alla cucina con Rugiati protagonista, all’interno del quale i giocatori appassionati di cucina si avventurano nel mondo delle ricette e del food sfidando la propria conoscenza ai fornelli.

Noi di Social Up lo abbiamo incontrato.

Come nasce la tua passione per la cucina?

E’ una passione che ho sin da piccolo. Ero un bimbo molto vivace ed in casa capirono che dandomi del cibo riuscivano a farmi star buono. Inizialmente mi facevano solo mangiare ma , verso i sei anni ho iniziato a mettere per la prima volta le mani in pasta. Avevo una tata, una cuoca bravissima ,con cui preparavo tante ricette e che mi ha trasmesso molto.

Qual è il tuo ingrediente preferito?

Ce ne sono tanti. Amo molto gli ingredienti freschi ed acidi… probabilmente è lo zenzero!

Qual è la ricetta che ami e che ti diverte cucinare?

Amo sperimentare nella mia cucina. Le preparazioni di pesce credo siano le più divertenti da preparare, soprattutto con influenze fusion. Dipende sempre dalla materia prima, dei buoni ingredienti ti trasmettono piacere e passione nel cucinarli.

Ti soddisfa lavorare in TV?

Assolutamente si ma non è l’unico mezzo. Per me è fondamentale il contatto diretto con le persone e purtroppo la TV non te lo consente molto spesso. Tengo diversi corsi di cucina, organizzo meeting e attività di consulenze. Peraltro sono anche molto attivo sul web con il mio portale. Il web ti da la possibilità di avere un grande pubblico con cui avere un contatto diretto attraverso le mail ed i vari commenti. Mi arrivano tantissimi messaggi a cui rispondo ogni due o tre giorni. Questo ti da la possibilità di lavorare su due fronti, sia quello della TV che su quello del web, dove poterti confrontare direttamente con persone realmente interessate a ciò che fai ed a come lo fai. Riesci ad aggiornarti su quelle che sono le necessità e gli interessi delle persone che poi provo a portare nei miei programmi televisivi.

Il Food-loft: ci parli di questo progetto?

Sono molto legato a questo progetto, da tanti anni avevo intenzione di realizzarlo e finalmente ci sono riuscito. Il 24 febbraio abbiamo celebrato l’Open Day, una sorta di inaugurazione. Non è un ristorante ma ci rivolgiamo a chi volesse organizzare delle feste private, corsi di cucine, catering…ci rivolgiamo prevalentemente alle aziende. Il progetto è sempre stato sposato da tutti sin da subito, nonostante non avessimo avuto ancora tempo di sponsorizzarlo! Effettivamente è comodo, chi in passato avesse voluto organizzare un evento aziendale, doveva rivolgersi a tanti soggetti tra cui location, catering e vari impianti. Al food-loft pensiamo a tutto noi, è sufficiente portare una chiavetta USB per “brandizzare’’ la location, è tutto retroilluminato e dotato di sistemi audio-video all’avanguardia. Tutto più facile.  Il Food-loft Milano è, peraltro, il luogo in cui produciamo tutto i contenuti che andranno ad essere inseriti nel sito Web, varie ricette, foto dei piatti…è il luogo in cui svolgiamo anche la ricerca sui piatti.

Hai scritto diversi libri di cucina. Credi sia ancora utile acquistare un libro del genere?

Il libro da molte soddisfazioni, a volte riprendo in mano i mie libri pubblicati sia da privato che con Rizzoli. Adesso con la rete è tutto diverso, basta cercare in rete e si trova di tutto. Il Food-loft ad esempio è un sito dove si possono trovare diverse ricette ma soprattutto il canale per poter parlare direttamente con me. Il libro è più qualcosa per chi ti segue da tempo, per chi crede nella tua cucina e vuole avere qualcosa di solido da conservare e da cui prendere spunto. Sui libri non si fa business, i libri sono più un bigliettino da visita secondo me.  Penso proprio che per il prossimo Natale riuscirò a scriverne uno nuovo.

La tua cucina ha tante sfaccettature che sono il risultato di viaggi ed esperienze, sei ancora legato alla cucina Italiana?

Per me la cucina Italiana è la migliore del mondo. Non per questo non è possibile aggiornarla. Quando si parla di cucina Italiana io mi riferisco alla cucina “Cittadina’’, altri fanno riferimento alla cucina regionale ma è evidente che nel raggio di pochi chilometri le tradizioni cambiano insieme alle ricette. C’è una capillarizzazione di ricette fantastico. Bisogna quindi sempre rispettare le tradizioni, però non significa che se ho un ingrediente da fuori con cui poter fare degli abbinamenti che ritengo giusti, perché non unire il tutto? Io sono aperto a tutto. Presupposto però, sia che si tratti di fusion o di tradizione…l’importante è che la materia prima sia di ottima qualità. Per me fusion significa unione di ingredienti di lontana provenienza, anche italiana. Ovviamente ciò che faccio in TV è più alla portata di tutto, anche in relazione alla reperibilità degli ingredienti. Chi viene a mangiare da me, invece, può aspettarsi qualcosa in più… mi lascio andare. A me non interessa che le persone che mi seguono preparino ogni giorno qualcosa di complesso come un’anatra confit con foigras, per me va bene anche uno spaghetto al pomodoro…basta che sia un ottimo spaghetto al pomodoro!

Il piatto che più ti ha sorpreso?

Ho viaggiato parecchio, ormai non mi sconvolge più niente! Forse… Un porcellino d’India! In Ecuador sono specializzati soprattutto nella zona che sta alla metà del mondo. In quella zona li, vicino alla capitale si mangia il “Cui’’ che corrisponde al nostro maialino sardo. Sembra un coniglio che sa di maiale. Questa mia voglia di assaggiare tutto mi ha spesso spinto a mangiare con la consapevolezza che dopo mi sarei sentito male (ci dice ridendo n.d.r).

Qual è il tuo cavallo di battaglia?

Non amo fissarmi sempre con gli stessi piatti, amo cambiare e modificare sempre il mio menù. Forse ci sono alcune preparazioni rimaste un po..alla storia, per diversi fattor tra cui gusto, facilità di reperibilità degli ingredienti e la semplicità. Era uno spaghetto ai “Tre Pomodori’’. Quel piatto fatto un po’ per caso è stato apprezzato moltissimo da tutti. Comunque rimango dell’idea che se vuoi fare lo chef devi sapere fare tutto! Inoltre, non avendo un ristorante, non devo creare l’aspettativa di ciò che mangerai se vieni da me.

Vedremo Simone Rugiati nelle cucine di un proprio ristorante?

Se vedrete Simone Rugiati nelle cucine di un proprio ristorante significa che ha fallito in ciò che ha in programma di fare! O fai il lavoro che faccio io o fai il ristoratore. Sono tutti i giorni in giro, non sarebbe onesto per chi viene al ristorante e vuole trovare lo chef. Magari in futuro ma credo all’estero!

Cosa ne pensi della spettacolarizzazione della Cucina in TV?

Sono contento che si parli di cucina in TV, sono uno dei primi che iniziato in questo mondo. Penso solo che spesso si esageri, la cucina deve essere un luogo di relax…un bicchiere di vino, un po’ di musica e si inizia a cucinare. Questi nuovi reality secondo me trasmettono un messaggio diverso, sbagliato. Cucinare non deve essere uno stress, presentare un piatto deve essere un piacere per se stessi rivolto agli altri. Le nostre nonne non hanno mai avuto uno chef a giudicarle o a tirare il piatto in aria ed hanno creato delle ricette rimaste nella storia!

Gabriele Calabrò