Intervista Pietro Falco: “Disagio” è un invito a vivere autenticamente

Pietro Falco, cantautore e polistrumentista italiano, ha pubblicato il nuovo singolo  “Disagio”. La musica è da sempre la sua passione più grande e negli anni vi si è avvicinato imparando a suonare inizialmente il pianoforte, poi la chitarra e anche la batteria. Oggi pubblica il primo singolo dell’up-coming album, un progetto cui sta lavorando da molto tempo. “Disagio” è un’istantanea potente e sincera delle relazioni contemporanee. Una vera e propria chicca da mettere in cuffia sotto l’ombrellone. Non perdetevi questa intervista per scoprire tutti i dettagli di questo progetto.

Ciao Pietro, piacere di conoscerti. Sciogliamo un po’ il ghiaccio, presentati con cinque aggettivi ai nostri lettori.

Ciao a voi! ci provo… Riflessivo, ironico, determinato, sensibile, lunatico.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica? Ma soprattutto perché fai musica?

Mi sono avvicinato alla musica grazie ad un pianoforte a coda a casa dei miei. Quando ho scoperto che spingendo con il dito sui tasti avrei potuto riprodurre qualsiasi melodia che avevo nella testa, mi sono innamorato. Per un bambino è magia! Devo dire che questa sensazione non è mai cambiata. Ancora oggi, sia in fase di studio che di composizione, gli strumenti per me sono totalizzanti, una specie di passaporta per un altro mondo. La musica per me è estremamente terapeutica. Scrivo quello che vivo, che osservo, che ascolto, e anche per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe dentro di me.

Il tuo nuovo singolo si intitola “Disagio”, come nasce questo progetto?

Disagio è un termine che sento spesso, in diverse situazioni. La cosa mi fa sorridere ma anche riflettere. E’ uno stato d’animo condiviso che secondo me esprime e riassume molto bene la posizione e i sentimenti dei giovani, soprattutto i c.d. “giovani adulti”, rispetto al contesto storico che viviamo. C’è sempre questa paura di non essere “in tempo”, che gli altri siano più avanti, la paura di non essere abbastanza performanti o all’altezza delle aspettative (di chi poi?), quindi nasce quella stupida necessità di mostrarsi felici e spensierati sui social…Ho cercato di ironizzare sulla questione con una serie di immagini, tipo: “foto, social, vita da King e quando sei solo sei più mr. Bean

Giochiamo un po’. Nel brano canti “brinda alla vita che bene ti fa”, se “Disagio” fosse un drink, quale sarebbe? Perché?

Sicuramente un Negroni sbagliato! Un drink nato per caso tra gli anni 60 e 70, da un errore. E’ sbagliato, ma si è fatto comunque strada. Mi auguro che questa cosa possa essere d’auspicio e d’ispirazione per noi tutti ( e magari di tranquillizzarci anche un po’).

Chi sono i tuoi artisti di riferimento nel panorama contemporaneo?

Ascolto tante cose diverse, ma gli artisti che attualmente accompagnano le mie giornate sono Tash Sultana, Chet Faker, Fantastic Negrito, Childish Gambino e Gary Clark Jr.

Progetti futuri? Ti vedremo in qualche live?

Ci sarà un altro singolo e poi un disco, a cui farà seguito un tour. Suonare dal vivo per me è la cosa più importante! Grazie per questa intervista, a presto!

Eleonora Corso