Intervista al cantautore salernitano Bif: “La stanza è il mio primo album!”

Vi è mai capitato di essere incuriositi e di volerne sapere di più? A noi è successo con la musica di Bif.

All’anagrafe Stefano Bifulco, Bif è un cantautore di origini salernitane che a gennaio 2019 ha rilasciato il suo primo album dal titolo “La stanza” per Luma Records. Il disco è composto da otto canzoni in cui si ritrova l’anima dell’artista in tutte le sue sfumature. Affascinati dalla sua musica, abbiamo deciso di parlarne con lui direttamente.

Bif come è nata la passione per la musica e la scelta di farlo diventare un lavoro?

Ho iniziato a studiare musica, suonando la tastiera proprio quando ero molto piccolo e poi la chitarra perché costretto dai miei genitori. La passione, quindi, non è nata subito, ma con il tempo ossia quando mi sono accorto di avere una predisposizione nella scrittura delle canzoni. A sedici avevano una predisposizione per la scrittura e le canzoni erano frutto di ispirazione sentimentale. In seguito, per diletto ho fondato una band che poi si è sciolta. Il pensiero di far diventare la passione per la musica un lavoro è nato circa tre anni fa quando ho deciso di continuare a studiare scrittura delle canzoni con Francesco Di Bella e poi anche canto perché prima non cantavo. Da qui mi son convinto a portare avanti un progetto da solista.

Ci racconti l’origine di Bif come nome d’arte?

Bif è parte del cognome (n.d.r. il cognome è Bifulco), ma è un vezzeggiativo che veniva utilizzato per identificarmi quando ero al liceo. Il primo nome d’arte che mi è venuto in mente e non ci ho pensato neppure tantissimo.

Il tuo primo progetto discografico è uscito il 5 gennaio. Che significato ha il titolo “La stanza”?

Contrariamente a quel che molti potrebbero pensare, “La stanza” non prende ispirazione da quello che è il titolo di una canzone omonima presente nel disco. Dapprima, non avevamo un nome dell’album. È venuto in studio, pensandoci e riflettendoci su. La stanza rappresenta due cose: un luogo fisico e un luogo immaginario. Il luogo fisico è la casa nel Cilento in cui ho scritto quasi tutte le canzoni dell’album, proprio per la carica ispiratrice che mi dà il Cilento. Il luogo immaginario perché, appunto, è la stanza in cui racchiudo storie, segreti e voglia di raccontare qualcosa. La stanza è anche il sound del disco che è molto essenziale, acustico, a tratti minimalista. Quindi erano tutte caratteristiche che mi riportavano alla stanza, luogo fisico nel cilentano che esiste davvero. La stanza canzone, invece, si basa sul contenuto che basta una stanza per essere felici. I due concetti, quindi, sono separati.

Come è nata l’idea della copertina del disco e cosa significa?

A primo impatto non sono stato entusiasta della copertina. Mi son voluto affidare a Giada Fuccelli, un’artista che rappresentasse il suo concetto di stanza una volta aver ascoltato il disco. La copertina è stata una sua interpretazione: queste figure rappresentate all’interno di un universo sono elementi che si ritrovano nelle canzoni. La copertina, quindi, tiene conto del significato della stanza in senso interno ed in senso esterno.

L’album è composto da otto canzoni. Ci racconti i tempi di realizzazione, come è nato e qual è il messaggio del disco?

Le canzoni sono state scritte nell’arco di due anni in quanto sono state oggetto di un processo di scrittura e masterizzate in circa sei mesi. Il disco è la rappresentazione dell’anima di Bif: una parte romantica ed una parte politica. Quest’ultima perché sono sempre stato interessato e partecipe a livello politico, la parte romantica perché da quando ho sedici anni è un tema di forte ispirazione. Queste due parti si fondono in altre. Oltre a queste due parti, si trovano altri temi come il riscaldamento globale e l’immigrazione.

Per Bif sarebbe bello collaborare con?

Voliamo prima alto e poi torniamo sulla terra (n.d.r. se la ride) Dal punto di vista internazionale Damien Rice, dal punto di vista nazionale Niccolò Fabi e Brunori Sas. Dal punto di vista locale, mi piacerebbe tanto cantare con Fede e Marlen.

Con un nuovo album fuori, cosa c’è in programma per i prossimi mesi nell’agenda di Bif?

Suonare il più possibile con un tour di date che spero aumenteranno, l’uscita di un nuovo singolo con annesso videoclip. E, inoltre, dato che c’è materiale, l’idea è produrre un altro EP.

Sandy Sciuto