Intervista ad Achille Lauro: “Grazie a chi critica, mi fa crescere”

Di Zoe Rossi per Social Up!

Achille Lauro, classe 1990, rappresenta nella già colorata scena hip hop-trap-pop italiana un elemento di difformità, a sua volta distonico e fuori dalle righe dei classici schemi che le appartengono. Achille rifiuta il machismo – anzi porta occhiali da donna, non disprezza il suo lato più fragile – anzi scrive romantiche ballate trap, rifiuta la glamourization del ghetto pur facendo costantemente riferimento alla periferia e al suo passato criminale, racconta le droghe e lo spaccio come esperienze penose, non gloriose. Accostando il mondo del lusso a quello della miseria di borgata, raccontando la sua vita senza filtri, come un diario, come un vangelo, Achille apre delle crepe su lati della nostra società che spesso rischiano di passare inosservati, dimenticati, come non esistessero. Storie di vita di strada, di violenza, droga, morte e solitudine si trasformano in inni commerciali e orecchiabili. Che sia il segnale di una riscoperta da parte del pop italiano di esigenze e realtà che dettano legge dal basso, al di fuori degli schemi delle grandi discografiche?

Come descriveresti l’evoluzione dei tuoi lavori fino ad oggi?

Non lo so ditemelo voi come mi sono digievoluto 🙂

Quanto è importante per te il rapporto con la produzione?

Ti posso dire solo questo, non sarei quello che sono attualmente senza  il mio team e i miei produttori Boss Doms, Frenetek&Orang3, Banf e Doglife.

Non vuoi essere chiamato rapper, ma nella scena avrai le tue idee/preferenze/punti di riferimento, chi rispetti artisticamente e perché?

Per quanto riguarda la scena rap italiana, sono sempre rimasto colpito dall’importanza della scrittura. Artisticamente mi hanno ispirato molto due artisti che tra l’altro stimo moltissimo ovvero i miei due featuring nel disco “Ragazzi Madre”, Coez e Gemitaiz. Mentre il mio punto di arrivo é Vasco Rossi.

D’altra parte sei al centro di alcuni dissing leggendari come quello con la Dark Polo Gang, hai commenti riguardo? e come ti vivi la cultura del dissing? è un’opportunità o una seccatura?

Guarda su questa cosa posso rispondere solo in questo modo: ormai la scena é un gossip gigante ho sempre detto queste cose dal mio primo disco non ce l’ho con nessuno in particolare probabilmente se qualcuno si offende forse ha la coda di paglia. Ho sempre pensato che la musica fosse aggregazione, i dissing li lascio ai rapper.

I tuoi testi sono anche pieni di riferimenti al mondo della moda. Che rapporto hai con questo universo luccicante? Da dove nasce l’importanza di apparire nel mondo del rap contemporaneo?

Ci piace creare più che seguire le mode. Per questo rimanete connessi, No Face Boutique presto nei vostri armadi.

Che progetti hai per il futuro?

Mi piace di più pensare a progetti per il presente più che per il futuro. La vita é un mozzico, io ti mozzico per vivere (cit.).

Cosa rispondi a quanti criticano il tuo genere musicale?

Grazie mi fate sempre crescere.

Eccovi le prossime date di Achille:

10/6 Gone Summer Festival – Orio Litta (LO)
15/6 Touché Santafè – Marina di Ravenna (RA)
23/6 Ildelirium Music Festival – Rivolta D’Adda (CR)
28/6 Expo – Bellinzona (SVIZZERA)
30/6 Marea Festival – Fucecchio (FI)
1/7 Discoteca la Rocca – Arona (NO)
10/7 Discus Beach – Catania
15/7 Aquarium Discoclub – Sant’Antioco (CI)
24/7 Ten Club – Gallipoli (LE)
30/7 Coconuts – Rimini
5/8 MØovida – Porto Ercole (GR)
21/8 Baia Imperiale – Gabicce Mare (PU)

Andrea Calabrò