Nata nel 2001, Giulia Ferraro è una studentessa con il sogno di fare la cantante. Da sempre il mondo della musica rappresenta per lei un luogo sicuro in cui rifugiarsi. Da inizio marzo è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali il suo singolo STR**ZA, brano che parla di delusione, incertezza e insoddisfazione. Noi di Socialup abbiamo avuto l’occasione di intervistarla; scopriamo insieme questo promettente talento.
STR**ZA è il tuo singolo d’esordio, come nasce l’ispirazione per questo brano?
STR**ZA nasce dalla presa di coscienza e dalla consapevolezza che spesso nei rapporti ci mascheriamo, forse per paura, per difenderci da un atteggiamento cosiddetto “da stronzi” (perdona il francesismo). Tutto questo finisce per rovinare le cose, va ad intaccare il bello che c’è e che dovremmo invece proteggere. Quindi STR**ZA parla di una storia in bilico tra la voglia di riconciliazione e la rassegnazione ad un’amara fine.
Il videoclip del singolo ha una struttura semplice ma di grande impatto: sfondo nero, disegni animati e il testo della canzone in bianco. Come ti è venuta questa idea? Chi è che si è occupato della parte grafica?
Volevamo qualcosa che rispecchiasse l’anima semplice ma profonda del brano e quindi abbiamo contattato questo ragazzo che se ne è appunto occupato. Quando scrivo cerco sempre di utilizzare delle immagini, in modo che la gente possa (mi auguro) immedesimarsi. Abbiamo mantenuto questa modalità anche nel videoclip, dove è centrale il contrasto bianco-nero, che riflette la “storia in bilico” di cui parla il brano. I disegni animati rimandano con immediatezza alle immagini del testo e allo stato emotivo che ne corrisponde.
Come è stato vincere nel 2018 il premio Mia Martini con il brano Silenzio?
Beh quel terzo posto ha significato molto; voleva dire che il mio modo di fare musica, la passione con cui mi approccio ad essa era (ed è) sincera e palpabile. È stata proprio una soddisfazione. Il motivo per cui dico grazie al Premio Mia Martini è stata la consapevolezza di voler fare davvero questo mestiere che mi ha lasciato. Inoltre ho un bellissimo ricordo delle persone che con me hanno partecipato, artisti appassionati e talentuosi, con i quali si era creato un clima conviviale e divertente.
Come riesci a conciliare il canto, la scrittura e l’ultimo anno di liceo durante una pandemia mondiale?
Dal punto di vista degli impegni, non era semplice prima di questo disastro e sicuramente continua a non esserlo. Diciamo che una buona organizzazione aiuta e sotto quel punto di vista ho ancora molto da imparare, però faccio progressi. In questo periodo la musica è rimasta la mia sola valvola di sfogo. Quando canto è l’unico momento in cui riesco veramente a staccare la testa da tutto, per cui mi ci aggrappo con tutte le forze. È l’anno della maturità quindi comunque devo bilanciare il tempo cercando di fare meno passi falsi possibili. In linea di massima, quello che mi permette di riuscire a conciliare tutto è la serietà con cui faccio musica e con cui ho bisogno di terminare quest’anno. Quindi, ci vuole determinazione, serietà e buonsenso.
Chi nel panorama musicale italiano di oggi stimi di più? E chi prendi come modello?
Ascolto molta musica diversa, più che ispirarmi a qualcuno, sono attratta da alcuni generi e da alcune sonorità: dal pop e dall’indie, all’R&B e al soul, al rap, mi piacciono sonorità elettroniche e continuo ad ascoltare i grandi cantautori del passato. Ecco, non prendo qualcuno come modello, mi rifaccio di più ai generi e alle sonorità.
Se dovessi pensare alla Giulia del futuro, dove ti vedi tra 10 anni?
Tra 10 anni mi vedo in studio a lavorare al mio prossimo album e nei palazzetti in giro per l’Italia. Anche se non mi dispiacerebbe andare all’estero grazie alla musica (Sì, se devo sognare lo faccio in grande.)
Per il futuro hai qualche progetto musicale in cantiere?
Con il mio produttore continuiamo a lavorare su musica nuova. Sicuramente a breve uscirà il mio prossimo singolo, se siete curiosi potete seguirmi sulle mie pagine ufficiali, in particolare su Instagram. Poi chissà… vediamo cosa succede, ma soprattutto se succede! L’ostinazione per continuare a provarci non manca, quindi sono pronta!