Intervista a Cristian Grassilli: “Vi presento Presente, il mio nuovo disco”

Il 15 gennaio 2021 è uscito “Presente”, il nuovo album di Cristian Grassilli, cantautore bolognese che racconta il rapporto dell’uomo con il tempo, la gratitudine, l’amicizia e il perdono verso se stessi.

Il messaggio di fondo di “Presente” è che non è mai troppo tardi per ritrovarsi e darsi una seconda possibilità. Il cantautore bolognese sviluppa questo tema attraverso dieci inediti, i cui testi e musiche sono stati curati interamente da lui, realizzati con strumenti acustici e arrangiati da Lorenzo Mantovani.

In occasionel dell’uscita del disco, abbiamo intervistato Cristian Grassilli che ci ha raccontato dell’album e anche dell’associazione culturale Psicantria, fondata con il collega psichiatra e cantautore Gapsare Palmieri, che ha l’obiettivo di far conoscere le malattie mentali attraverso le canzoni.

 

Da quali esigenze comunicative ed ispirazioni è nato “Presente”?

In “Presente” confluiscono canzoni più e meno recenti: un anno fa ho sentito il bisogno di fissare in un disco alcuni concetti, significativi e autentici per il mio momento di vita, per continuare a raccontarmi con le canzoni. L’idea del titolo è nata due anni fa, durante la lettura di un libro sulla meditazione di consapevolezza che si intitola “Dare il cuore a ciò che conta” (Pensa/Papachristou) e il concetto di “presenza mentale” mi ha incuriosito e appassionato: ho pensato di raccontarlo in questa canzone e di trattare, in maniera più ampia nel disco, il rapporto dell’uomo con il tempo e temi come la gratitudine, lo stare in relazione con sé e con gli altri. Nel disco mi piaceva raccontare di un viaggio dalla “rottura”, da una “perdita” percepita da parte di un individuo, verso una “riparazione” e una riappacificazione con se stessi.

Per il terzo progetto discografico hai scelto una copertina con al centro un elefante su un tappeto volante. Perché usare questa metafora? Chi si è occupato della cover? 

L’immagine dell’elefante è tratta da un verso della canzone “Leggerezza” che fa “…Leggero come un elefante su un tappeto volante…”. Complice la rilettura di “Lezioni americane” dell’immenso Italo Calvino, ho voluto dedicare questa canzone all’importanza della leggerezza, come ritrovata capacità di stare in relazione con la vita. Ho scelto poi di metterla in copertina perché mi piaceva che l’elefante, dotato di grande memoria, fosse un simbolo della capacità di portare con sè la propria storia sulle spalle, ma senza esserne schiacchiato dal peso, stando con leggerezza sul presente, con quello che c’è. La copertina e il progetto grafico del cd è stato eseguito e curato da Beatrice Tinarelli (hellobea.com) una bravissima illustratrice e grafica freelance di Bologna che lavora con case editrici italiane e internazionali.

Il disco si focalizza sull’importanza di darsi sempre una seconda possibilità. Dieci canzoni nelle quali con un linguaggio semplice e incisivo si danno degli input per la quotidianità della vita. Quali sono state le sue seconde possibilità? 

Tengo bene a mente di rinnovare quotidianamente il coltivare la curiosità e lo stupore per la vita, in generale, con tutte le difficoltà, le prove, le fatiche, le gioie che bussano alla porta: può non essere così semplice aprire quella porta, così, su due piedi ma quando ce lo si concede, lo spavento iniziale può trasformarsi in altro e con  il tempo si può rileggere quello che è stato, con nuovo sguardo su di sè.  Il disco si apre con una canzone che parla di una relazione che si interrompe e si conclude con brano che parla della capacità di riparare alle proprie ferite: ecco penso che quest’ultimo concetto sia la seconda possibilità che ho conquistato e che sto continuando a coltivare.

Quali sono le canzoni che meglio intercettano il senso di “Presente” ? 

Penso che “Grazie fin qui”, “Presente”, “Leggerezza”, “Esserci”, “Caro amico” e “Riparare” siano le principali. Sono queste le canzoni che ruotano intorno ai concetti portanti del disco, che anche da un punto di vista musicale cerca di essere fedele alle canzoni, arrangiate con l’uso di strumenti acustici, limitando l’utilizzo di virtual instrument il più possibile. A tal proposito ringrazio tutti i musicisti (fonico compreso ovviamente!) e Lorenzo Mantovani (polistrumentista di Modena) per gli splendidi arrangiamenti e la cura delle parti e Alessandro Cosentino (violinista di Bologna) che, oltra ad aver suonato, ha curato gli arrangiamenti per quartetto d’archi di due brani.

“Grazie fin qui”, “Non rimandare a domani” e “Leggerezza” sono canzoni che emozionano al primo ascolto. Come sono nate?

La prima è nata da un fatto autobiografico: l’ho scritta di getto, appena rientrato nell’appartamento che condividevo con la mia compagna di un tempo, dopo che alla fine della nostra relazione lei aveva lasciato casa. L’idea di “Non rimandare a domani” nasce da una storia che  mi avevano raccontato da piccolo “una signora decise di attaccare sul letto la scritta “domani” per indicarla a chi le ricordava cosa avrebbe potuto fare nel quotidiano ….e così passò la sua vita vedendosela passare davanti senza mai afferrarla”. “Leggerezza” come raccontavo prima l’ho scritta dopo la rilettura di Lezioni Americane,  di Italo Calvino, e mi sembrava un tema in linea con l’idea del disco.

Lei è anche psicologo-psicoterapeuta e musicoterapeuta. Ci racconta il binomio tra musica e malattie mentali che è al centro anche dell’associazione culturale Psicantria?

Psicantria (www.psicantria.it) è un progetto fondato insieme a Gaspare Palmieri, psichiatra e cantautore di Modena. Ci siamo conosciuti in un contesto formativo nel 2007 scoprendo di  avere in comune anche la passione per la musica e l’esperienza nella scrittura compositiva. Dopo aver condiviso il palco in qualche concerto, abbiamo deciso di provare a scrivere a 4 mani alcune canzoni (strumento dal linguaggio semplice, immediato, efficace e facilmente fruibile), che potessero trattare il tema del disagio psichico, con un taglio a tratti ironico e con un intento  psicoeducativo e contro lo stigma, che talvolta accompagna queste tematiche: in questi 10 anni abbiamo realizzato circa 50 canzoni, contenuti in 3 libri/cd editi con la casa editrice La Meridiana e stiamo lavorando al 4° libro cd. Nel primo libro “Psicantria: manuale di psicopatologia cantata” è anche presente una prefazione scritta da Francesco Guccini, con il quale abbiamo avuto la fortuna di collaborare co-scrivendo una canzone (Notti) presente nel suo ultimo cd “L’ultima Thule”.

Qual è l’augurio che si fa per questo 2021?

Dopo un’ annata così bizzarra e –purtroppo- tragica per tanti, mi auguro che la musica possa di nuovo essere suonata dal vivo, e che i concerti, con le dovute misure di sicurezza, possano gradualmente riprendere. Se così fosse, ci potrebbe essere anche la possibilità di presentare qualche canzone di “Presente”, bypassando – finalmente –  le modalità on line! Grazie per l’intervista Sandy, un saluto ai lettori di Social Up.

Sandy Sciuto