Intervista a Brando Pacitto, giovane promessa del cinema italiano

Di Simona Bartolini per Social Up!

Classe 1996, romanoappassionato di surf e già con un curriculum da grande star. Dopo l’esordio sul piccolo schermo all’età di nove anni affianco ad un attore del calibro di Alessandro Gassman in “La sacra famiglia“, consacrato al piccolo schermo con la fortunatissima serie “Braccialetti Rossi” che gli regala notorietà e amore da parte del pubblico, a soli 20 anni, Brando Pacitto approda al cinema al fianco di Gabriele Muccino, uno dei registi più apprezzati da pubblico e critica cinematografica nostrana.

Protagonista insieme a Matilda Lutz,Taylor Frey e Joseph Haro ne “L’estate addosso”, interpreta Marco, un giovane in partenza per l’America, in un viaggio alla ricerca di se stesso e della sua strada. Ad ottobre sarà anche tra i protagonisti di “Piuma” film diretto da Roan Johnson. Intanto, si racconta a noi di Social Up, in un’intervista esclusiva.

Hai cominciato a fare questo lavoro da piccolissimo. Sei tu che hai scelto questo mestiere o è lui che ha scelto te?

Ho iniziato a fare questo lavoro da quando avevo nove anni, quindi in un certo senso, l’ho sempre fatto. Fino a quando ho recitato in “Braccialetti Rossi” non lo vedevo come un lavoro, lo vedevo più come hobby.  Anche perché io faccio surf ed era quello che volevo fare nella mia vita. Poi crescendo, facendo esperienze diverse, mi sono appassionato al cinema ed è diventato un lavoro e una passione grande.

“Braccialetti Rossi” è la serie che ti ha dato la notorietà. Ti spaventa un po’ l’essere famoso?

In realtà la notorietà è qualcosa a cui non penso, fa parte del mio lavoro ma non è la mia prerogativa. Io faccio questo perché mi piace ma non nego che un domani possa fare qualcos’altro. Non è detto che farò l’attore per sempre. Ho 20 anni, ho passato un periodo in cui ho messo in discussione un po’ tutto, quindi sto cercando bene la mia strada. So che amo il cinema ma non so se la recitazione è quello che sento più vicino a me. Il fattore successo non mi spaventa semplicemente perché non ci penso.

Parliamo del tuo ultimo lavoro: “L’estate addosso”. Innanzitutto complimenti, bellissimo film e voi 4 siete una forza della natura. Ci racconti un po’ com’è stato lavorare con Gabriele Muccino e soprattutto com’è stato viaggiare in posti come Cuba, San Francisco, New York per te che sei giovanissimo?

Il primo approccio con questo film è stato meraviglioso: dopo aver fatto il primo provino mi hanno chiamato dicendomi che Gabriele mi voleva per un secondo provino e fin da subito ho pensato “Che figata!”. Poi mi hanno comunicato che il provino si sarebbe svolto a New York, quindi sono partito da solo per l’America e in due giorni ho fatto tutto quello che avrei voluta fare lì. Anche solo il fatto di fare il provino a NY era per me un sogno.  Poi tutto quello che è avvenuto dopo credo si possa vedere anche dal film. Abbiamo lavorato e faticato tanto perché Muccino è un regista che pretende molto, esigente. Però noi 4 siamo diventati un gruppo, abbiamo passati 4 mesi insieme, in simbiosi. Andavamo a cena insieme, ci andavamo a bere una birra la sera..

Dal momento che sei un amante del surf, ti è capitato tra un take e l’altro di cavalcare le onde lì in America?

Era il penultimo giorno di riprese, la truccatrice della troupe americana mi aveva proposto di andare a fare surf insieme, abbiamo preso la macchina e siamo partiti alle sette di mattina. Il giorno dopo, quando ho fatto vedere il video a Gabriele  mi ha affettuosamente insultato dicendomi:  “Pensa se ti facevi male e oggi non potevamo girare!”. Ma io dovevo farlo, senza dubbio!

Qualche settimana fa sei stato a Venezia presentando ben due film: “L’estate addosso” e “Piuma” di Roan Johnson. Hai solo 20 anni e stai vivendo esperienze gigantesche. Quando sei arrivato a Venezia quali emozioni ti sono esplose dentro?

Era la prima volta che andavo a Venezia e poter stare lì in mezzo a tutte quelle persone è stata una figata. Sarebbe stato emozionante anche andarci solo come uditore, come spettatore, figurati andarci con due film che ho fatto…è stato potentissimo! Andare ad un Festival come quello di Cannes o Venezia è sempre stato un mio grande sogno.

In un’intervista che hai fatto a Venezia alla domanda “Credi nel sogno americano?”, hai risposto: “Io credo nel sogno italiano”. La nostra generazione tende a “scappare” dall’Italia perché considerata un Paese senza futuro. Tu la pensi così? Nel tuo futuro ti piacerebbe lavorare all’estero oppure preferisci rimanere qui?

Io penso che se sto bene  in Italia posso farmi anche solo un viaggio in America o stare un mese in Francia e poi ritornare qui, ovviamente se si ha la possibilità di farlo. Però io non credo assolutamente che l’Italia vada denigrata. Secondo me, soprattutto adesso, vedo un sacco di giovani, come saprai anche tu, che sono molto affiatati. Vedo gente della mia età che ha una cultura spaventosa, che ha voglia di fare, voglia di mettersi in gioco e non per forza di farlo in un altro paese ma qui dove siamo noi. Io non vedo l’ora di godere del mio Paese e di far vedere al mio Paese quanto noi giovani valiamo. Ce ne sono tanti di ragazzi con grandi capacità quindi non vedo il motivo di dover andare via. Pensa anche dal punto di vista cinematografico, negli ultimi anni sono usciti film come “Jeeg Robot” o “Veloce come il vento” che possono piacere o meno, però sono due film mai fatti in Italia e fatti da registi trentenni e giovani. C’è, a parer mio, un movimento di cinema diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati a vedere fino ad adesso. Anche il film che ho fatto di Roan Johnson “Piuma”, è un film che ha un sapore quasi neorealistico per com’è narrato e raccontato.

C’è un regista con il quale per ora non hai lavorato e con cui sogni di poterlo fare?

Io sono un amante di Xavier Dolan, il regista di “Mommy”. Lui per me è un genio, un fuoriclasse. Ha solo 26 anni e ha fatto dei film pazzeschi, uno più bello dell’altro.

Siamo arrivati alla fine. L’ultima domanda che ti faccio è sul tuo futuro. Sarai di nuovo in “Braccialetti Rossi 3”, poi ci sono altri progetti che bollono in pentola?

Ho fatto il test d’ingresso all’Università una settimana fa circa. Ho scelto la facoltà di Lettere con indirizzo Arti e scienze dello spettacolo. Poi ad ottobre andrà in onda la nuova serie di “Braccialetti Rossi”.

Grazie mille Brando e in bocca al lupo per il tuo futuro universitario e lavorativo

Grazie mille a voi e crepi il lupo!