In Cina riaprono i mercati dell’orrore, la lezione non è sufficiente: pipistrelli nuovamente disponibili

In tutto il mondo si combatte la piaga del coronavirus, in Cina riaprono i mercati umidi, e nonostante sia stato dichiarato dall’organizzazione mondiale della sanità e da moltissimi studi di biologia e virologia internazionali, che il coronavirus Covid 19, abbia la sua origine negli animali, quali il pistrello, il serpente, il pangolino, dove è normalmente presente, ma che a causa dell’ingestione da parte dell’uomo di uno di questi animali, sia passato dall’animale all’uomo, creando la devastazione che è ancora in atto, e dalla quale, non sappiamo nemmeno se ne usciremo, o se ci abitueremo con il tempo alle varie ondate epidemiologiche, che sostanzialmente hanno e cambieranno per sempre la vita di tutti gli esseri umani del pianeta. In Cina, più specificatamente nelle città  Guilin e  Dongguan,  e chissà nei mercati di quante altre città, la merce in vendita continua ad abbaiare, miagolare e molto altro.

In città ancora si continuano ad utilizzare mascherine e guanti, si distribuiscono le urne dei morti deceduti per coronavirus come fosse una catena di montaggio, persone che non hanno ancora avuto una celebrazione religiosa, in quanto fino al 30 di aprile, le autorità non consentono assemblaggi sociali, eppure i mercati espongono merce animale, chiusa nelle gabbie, senza alcuna ritegno nemmeno per il decoro della compassione.
Scuoiati vivi sul pavimento, sgozzati senza pietà, per finire nei piatti dei cinesi consumatori in varie pietanze, o per essere rivenduti come medicine naturali da stregoni e ciarlatani del luogo.
Il Daily mail, ha effettuato un duro lavoro di raccolta immagini, foto, che dichiarano molto apertamente, quanto affermato nei loro articoli, testimonianze estorte in cambio di soldi ma con il più completo anonimato.
Ancora una volta, la Cina, con la sua grande autorità, dietro la facciata di una nazione all’avanguardia e tecnologica, ha un retroscena da bottega degli orrori, segreti, mistificazioni, arresti su chi parla svelando la cortina, che nasconde al resto del mondo.
Nei momenti di picco epidemiologico, le autorità cinesi, diffusero in tutto il mondo che avevano vietano severamente alla popolazione che avrebbe fatto uso alimentare o che avrebbe svolto commercio di animali selvatici, includendo cani, gatti, pipistrelli, serpenti, pangolini e tante altre specie selvagge, ma, come svelato dal Daily mail, tutto rimane invariato, per le strade si continua a vendere come prima, le guardie puniscono chiunque faccia fotografia o domande inopportune, tutto soltanto per riempire il piatto di qualche forsennato, che porta sulle spalle la consapevolezza di avere distrutto con una pandemia che ha fermato e messo in ginocchio tutto il mondo ed il futuro di noi per sempre.
Alessandra Filippello